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Sgreccia“Inaccettabile togliere acqua e alimentazione al malato terminale, bisogna essere preoccupati ed opporsi.”  Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana, Sua Eminenza il cardinale Elio Sgreccia, Presidente Emerito della Pontificia Accademia per la Vita ed autorevole esperto di bioetica.

Eminenza, la  Camera dei Deputati a breve si occuperà della legge sul trattamento del fine vita. In ambienti cattolici vi è malcontento e si sostiene che in realtà questa proposta di legge sia  il via alla eutanasia camuffata. Che cosa ne pensa?

” La mia idea è che la coda, certamentepreoccupante è , in questo caso, la negazione di acqua e alimentazione al malato terminale assimilandola a trattamento medico. Questo non allevia affatto le sofferenze, anzi le accentua e ne causa di maggiori. Se non si permette l’ alimentazione e la idratazione al malato terminale, costui patirà assieme ai dolori della malattia, di per sè già elevati, altre gravissime sofferenze e non è morale o giusto”.

Preoccupato da questa legge?

” Io sono preoccupato davanti ad ogni iniziativa che va contro la sacralità della vita umana, che merita di essere protetta  dal concepimento sino alla sua fine naturale e della quale nessuno è autorizzato a disporre. La vita è sempre sacra. Penso che questa proposta, come del resto anche in altre parti di Europa, parta dalla idea sbagliata di autodeterminazione dell’ individuo e ritiene, ecco il vero punto negativo, che possa persino recare beneficio economico e sociale”.

Perchè?

” Perchè la morte resa più veloce nel tempo, questo per chi non crede alla vita, potrebbe alla fine rivelarsi un vantaggio economico per le casse sociali e dello Stato, in questo modo è possibile abbattere dei costi per trattamenti sanitari o pensionistici. Valuto questo inaccettabile”.

Che cosa si può fare?

” Ribadisco che sono molto preoccupato e vi è da esserlo davanti a certe leggi. Penso che sia giusto ed anche opportuno, opporsi a  questa deriva che poco alla volta ci porta alla eutanasia omissiva. Lo reitero: dare da mangiare e bere al malato terminale è doveroso”.

Da che cosa dipende questa proposta di legge?

” Fa parte integrante di quella cultura della morte e dello scarto denunciata dal Papa, un modo di pensare ostile alla vita, una ideologia cattiva molto simile all’ aborto, che è negazione della vita nella stessa misura. Ritengo che dietro a queste iniziative vi sia tanto edonismo, egosimo e rifiuto della sacralità della vita umana. E’ bene opporsi e dire di no”.

Bruno Volpe

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