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La nota ed inquetante vicenda del cardinale Angelo Becciu accusato di presunto peculato tiene banco tra le Mura Leonine. Un fatto molto grave, se vero. Che cosa sta accadendo nei Sacri Palazzi? Da dove è partita questa inchiesta? Molti i lati ancora oscuri che vanno chiariti per il bene della Chiesa. Bocche cucite e poca voglia di parlare anche tra gli addetti ai lavori che aspettano ulteriori sviluppi visto che si naviga a vista. Uno die pochi che, sia pur senza entrare nei dettagli, parla ( sacerdote al quale va riconosciuta la grande onestà intellettuale e la capacità di giudizio) è il noto teologo barese don Nicola Bux il quale parla di sensazione di lotta di poteri.

Don Nicola : che cosa sta accadendo o che sensazione se ne ricava?

“Queste vicende ecclesiastiche, ingenerano nell’opinione pubblica l’idea che vi sia una lotta di potere, e chi non si piega viene fatto fuori. Soprattutto, aumenta lo smarrimento nei fedeli.”

Tuttavia, è il Papa ad aver preso una decisione

” Benedetto XVI ha detto: “Il Papa non è un monarca assoluto, ma è, come i credenti, tenuto all’obbedienza alla Parola trasmessa e alla tradizione, ed è garante di questa obbedienza”. Sant’Agostino afferma che soltanto Gesù Cristo è il pastore che pasce il gregge (cfrGv 10,16), che governa la sua Chiesa, sempre,pur impersonandosi nei singoli pastori, ma specialmente quando questi sbandano. Affinché poi le pecore, non si confondano e si smarriscano, devono conoscere e ascoltare l’unica voce del pastore supremo, il Signore Gesù Cristo, e non questo o quell’altro. Per verificare se le voci dei singoli pastori, corrispondano a quella di Gesù Cristo, i fedeli devono confrontarle con l’insegnamento apostolico, condensato nel Catechismo della Chiesa: se non corrispondono, non vanno ascoltate. Perciò i pastori, ossia vescovi e sacerdoti, facciano sentire una sola voce, quella diCristo, non abbiano voci divergenti”

Qual è la situazione dentro la Chiesa?

. “La Chiesa appare polarizzata tra i ‘pauperisti’, che riducono il Vangelo all’impegno sociale, e i ‘millenaristi’, che inseguono messaggi e apparizioni. Solo un cieco potrebbe negare che vi sia confusione nella Chiesa, ebbe ad affermare il card.Caffarra, anzi è aumentata. Direbbe san Paolo: che non siamo unanimi nel parlare e per questo vi sono divisioni tra noi (cfr 1 Cor 1,10).Se si vuole insegnare in nome della Chiesa, non si possono semplicemente comunicare le proprie idee personali. Se la Chiesa non avesse nulla da insegnare, non potrebbe neanche affidare a qualcuno il compito di insegnare in suo nome. Dovrebbe allora dire: ‘Non c’è niente da dire nel mio nome, perché io stessa non ho niente da dire’. E così, papa, vescovi, preti e teologi, dovremmo tacere e ritirarci a vita privata

Bruno Volpe

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