Con il Presidente Emerito della Corte Costituzionale dottor Cesare Mirabelli analizziamo l’ennesimo decreto del Governo con riferimento ai rapporti Stato Chiesa considerato che il Presidente Mirabelli è Consigliere Generale presso la Città Stato del Vaticano, la più alta carica laica presso la Santa Sede.
Professor Mirabelli, in una intervista il professor Loiodice ha criticato il modo di legiferare del governo. In particolare Loiodice ha tacciato di incostituzionalità l’emanare con decreto del Presidente del Consiglio norme che incidano sulla libertà personale. Che ne pensa?
“Ha ragione il professo Loiodice. Per emanare norme che possano avere rilevanza sulla libertà individuale è necessaria una legge che passi dal Parlamento o per lo meno un decreto legge per il fatto che questo subisce il successivo vaglio parlamentare e la verifica del Capo dello Stato. Il decreto del Presidente del Consiglio è solo un atto amministrativo che può essere impugnato con un certo successo davanti al Tar. Eventuali sanzioni emesse in questo modo sono inefficaci perché il tutto è inefficace ex tunc. Non a caso il governo ci ha messo una pezza due giorni fa con altro decreto”.
Presidente Mirabelli la soddisfa il modo di legiferare del Presidente Conte?
“No, noto una certa confusione, magari dettata dallo stato di emergenza che naturalmente giustifica alcune limitazioni. Però ogni giorno o quasi vediamo una novità come il numero di auto certificazioni che sono troppe. Penso anche alla paradossale situazione che si è venuta a creare a Reggio Calabria”.
Esiste un rischio di svolta autoritaria?
“Esiste la tendenza di uno Stato modello Orban. Però qui vedo una certa responsabilità del Parlamento che almeno sin qui è stato il grande assente o quasi. Invece è necessaria la sua presenza al fine di evitare la confusione che regna e penso ai rapporti tra Stato e Regioni e organi vari. Il Parlamento potrebbe creare in ogni suo ramo, vista l’ emergenza, una speciale commissione. Insomma, accentui il suo ruolo di controllo, contrappeso e non sia assente”.
Situazione legale?
“Certamente è una situazione anomala dettata, come dicevo, da una imprevedibile emergenza sanitaria. Tuttavia su alcune limitazioni individuali e diritti costituzionali siamo al limite della legalità”.
Una sanzione elevata senza atto del Parlamento sarebbe sottoposta a vaglio di incostituzionalità?
“Non ho dubbi”.
Rapporto Stato-Chiesa e messe sospese: che ne dice presidente Mirabelli?
“A mio avviso sarebbe stato bene lasciare alle autorità religiose le decisioni nella loro prudenza. Ho considerato la normativa troppo rigorista ed anche rozza nella definizione. Chiamare le messe cerimonie è discutibile. Le messe dentro le chiese si potevano fare mantenendo le debite precauzioni. Tuttavia non è questo il momento di esasperare i toni e fare polemiche e la posizione della Chiesa italiana è stata saggia”.
Bruno Volpe