Lunedì della terza settimana di Avvento
Matteo 21, 23-27
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
COMMENTO DI DON RUGGERO GORLETTI
Gesù è entrato trionfalmente in Gerusalemme mentre la folla lo acclamava «Osanna al figlio di Davide», su un asino di proprietà altrui. Ha allontanato con decisione i mercanti del tempio e ha maledetto il fico sterile, esprimendo un giudizio neanche tanto nascosto sulla religiosità di Israele, incapace di portare frutti. I capi del popolo, sacerdoti e anziani, immediatamente protestano. Ma la loro è una protesta falsa, di chi non cerca la verità né vuole difenderla, ma di chi vuole difendere una posizione di ingiusto privilegio. Infatti, alla domanda di Gesù sul battesimo di Giovanni non rispondono, per non compromettersi. Chi cerca Gesù con cuore puro, con spirito libero, senza secondi fini, trova presto o tardi, una risposta alle proprie domande. Chi invece usa la religione, la Chiesa, il vangelo per farsi gli affari propri o per mantenere una ingiusta situazione di dominio, non ha un cuore puro e uno sguardo limpido, e non può venire illuminato e consolato dalla parola di Gesù.