Continuano gli attacchi Lgbt+ alla fede cattolica.
Osservatorio Gender di Famiglia Domani ha spiegato, attraverso un testo di Chiara Chiessi, come le lobby Lgbt non perdano occasione per irridere in maniera blasfema la religione cattolica.
A Massa Carrara, in una mostra al Palazzo Ducale, Cristo è stato raffigurato in croce con un abbigliamento firmato “Dolce e Gabbana” ed al posto della scritta INRI aveva la sigla LGBT. Il tutto patrocinato dall’amministrazione pubblica.
Durante il Gay Pride romano è stato fatto sfilare un cartello realizzato a mo’ di “santino”che rappresentava una Madonna in trono che schiaccia sotto il piede il volto di Matteo Salvini. La Madonna ha le vesti color arcobaleno e la scritta presente sopra è “Madonna di Montevergine Salvini (la “n” barrata e sostituita da una “c”) tu!”.
In Polonia, Elzhbieta Podlyasnaya, attivista con già dei precedenti, ha ritoccato l’icona della Madonna di Czestochowa, uno dei principali santuari cattolici della Polonia, colorando l’aureola con i colori dell’arcobaleno. L’immagine è stata affissa in diversi bagni pubblici e sui bidoni della spazzatura.
Ricordiamo poi il party organizzato qualche anno fa al Cassero (storico locale gay di Bologna) dal nome “Venerdì credici”. I partecipanti hanno vestito i panni del Messia durante la crocifissione. Le pose sono state blasfeme e volgari: tre uomini hanno personificato Gesù e i ladroni assumendo atteggiamenti che alludono a pratiche sessuali. I soldi dell’orribile festino, così come molte delle iniziative del circolo arcigay di Bologna, provengono dalle tasche di tutti.
Tempo fa nel corso della trasmissione “LOL” in onda su Rai2, fu presentato uno sketch “comico” che mostrava Gesù Cristo, gli apostoli ed una donna allegramente riuniti nel contesto dell’Ultima Cena. Le note della celebre aria di Mendelssohn trasmesse in sottofondo alludevano evidentemente ad una scena di matrimonio, e parevano riferirsi alle nozze tra Gesù e la donna che gli sedeva accanto. Ma successivamente, nella scena, lo stesso Gesù bacia sulla bocca uno degli apostoli, san Pietro, con evidente allusione al matrimonio omosessuale.
Durante un recente Pride spagnolo, si urlava “Viva Cristo gay”, scimmiottamento di “Viva Cristo Re”, il grido dei martiri Cristeros che hanno versato il loro sangue pur di difendere la loro fede (tra loro anche un ragazzo di 14 anni oggi santo, il piccolo José Sànchez del Rio).
Uno degli ultimi episodi che rappresenta la ciliegina sulla torta, è dato dal Catania Pride che si è svolto un giorno fa. Oltre ad aver organizzato un “Baby Gay Pride”, con l’evento “fiabe contro gli stereotipi”, ovvero la lettura di alcune “favole” da parte di drag queen con l’unico scopo di indottrinare i piccoli, è stata inscenata un’ Ultima Cena LGBT con tanto di Cristo gay.
Dalla foto vediamo tredici individui (uomini e donne) in vesti colorate ed in pose che ricordano i personaggi del famoso dipinto di Leonardo da Vinci; la tavola è imbandita con pane e bottiglie di vino. Il ragazzo al centro che impersonificherebbe Cristo, con gli occhiali da sole, si mette in posa da fotografia con in mano una bottiglia di birra. Tutti questi episodi (e ce ne sarebbero molti altri) ci fanno capire quanto l’ideologia LGBT mostri un profondo odio verso la Chiesa ed i cattolici nel compiere questi veri e propri attacchi alla fede. Da una parte si vuole ridicolizzare e distruggere il cattolicesimo, dall’altra si vuole creare una pseudo religione, all’insegna delle istanze LGBT, tentando in tutti i modi di conquistare ad essa esponenti della Chiesa (Padre Martin ad esempio)…
Si, c’è da inorridire. D’altra parte, che si vuol pretendere da chi ama fare un uso improprio e contorto della sessualità?