Diversi cattolici veronesi hanno espresso sul web il loro sostegno alla presa di posizione del Sindaco di Verona, Federico Sboarina, che ha cancellato dal programma del Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada di Verona, le proposte della «Biblioteca Vivente», un piano curato dalla Fondazione San Zeno Onlus, presieduta dal patron di Calzedonia Sandro Veronesi.
La biblioteca vivente è descritta come un esperimento per creare “una cultura più aperta al dialogo”, “che non discrimini le persone in base alla loro origine etnica, alla religione, alle convinzioni personali, al genere, all’orientamento sessuale, all’età o alla condizione di disabilità”, che vede persone reali raccontare le loro esperienze in 30 minuti come se fossero dei libri parlanti.
Tuttavia i titoli scelti per quella che doveva essere la seconda partecipazione di fila al Tocatì hanno sollevato la presa di posizione dei rappresentanti del Popolo della Famiglia (PDF) scaligero. Leggendo i chiari riferimenti all’orientamento sessuale («Diversamente amare», «Quando ero frocio», «Semplicemente gay», «Lesbica e va bene così», «Mio figlio gay») il PDF ha parlato di incontri che «appaiono improntati, sotto la scusa della lotta ai pregiudizi, alla promozione di una cultura contraria alla famiglia».
Così Filippo Grigolini, Antonio Zerman e Andrea Cona (presidente e consiglieri in seconda e in terza circoscrizione presso il Comune di Verona) hanno chiesto al sindaco Sboarina di attivarsi per fare annullare gli eventi programmati. Ed effettivamente il Sindaco, “dopo un confronto con l’associazione giochi antichi, organizzatrice del Tocatì, ha ritenuto che la tipologia dei contenuti non fosse adeguata al messaggio culturale del festival dei giochi di strada. Pertanto la biblioteca civica non ospiterà la citata attività nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 settembre”. Il progetto «Biblioteca Vivente» viene portato anche nelle scuole ed è probabile che anche in quel contesto, i genitori cattolici solleveranno obiezioni all’iniziativa.
Nel suo programma elettorale, Sboarina aveva promesso il «ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate dei libri e delle pubblicazioni, che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone dello stesso sesso» oltre che l’«interruzione di iniziative che promuovono anche indirettamente questo stesso obiettivo».
Adam L. Otter
Lodevole iniziativa del sindaco Sboarina!