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Ad Airuno (provincia di Lecco), don Ruggero Fabris ha annunciato che non seguirà le indicazioni dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini che ha sospeso le celebrazioni delle funzioni religiose per evitare i possibili contagi da Coronavirus.

Don Ruggero Fabris per questo ha inviato una lettera al segretario dello stesso arcivescovo di Milano e anche al vicario episcopale della zona pastorale III di Lecco, monsignor Maurizio Rolla, annunciando ad entrambi che disobbedirà e presiederà una funzione al giorno presso la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano di Airuno.

Don Ruggero Fabris, 58 anni, ha detto di non avere paura né del Coronavirus e nemmeno di monsignor Mario Delpini che ha proibito la celebrazione delle funzioni religiose per evitare i possibili contagi.

“Se ci togliete l’Eucaristia non ci resta più speranza”, ha spiegato il sacerdote.
“Non lo fece neppure San Carlo Borromeo durante la peste né il cardinale Ildefonso Schuster durante la Seconda guerra mondiale. Invece di invitare a pregare e dar coraggio ci fate alzare bandiera bianca” ha detto sconsolato a Il Giorno il sacerdote.
Il parroco terrà però chiuso l’oratorio.

 

11 pensiero su “Coronavirus, parroco celebrerà messa disubbidendo all’Arcivescovo di Milano”
  1. Non c’è regione d’Italia (ma anche all’estero) che non abbia un santuario nato dalla fede del popolo come segno di gratitudine (o adempimento di un voto) per la cessazione di una grave calamità o pestilenza del passato. Era la fede dei Pastori e dei Fedeli che, senza rinunciare alle precauzioni e alle risorse sanitarie allora conosciute, ricorreva a Dio e all’intercessione della Vergine per quanto appariva drammatico e impossibile all’uomo. Mi chiedo: perché i Vescovi non convocano Canonici, Parroci e Fedeli della città nella propria Cattedrale, o i Parroci nelle loro Parrocchie, (o il Papa nella Basilica di San Pietro, non certo nei giardini vaticani!…), provvedendo, se non ad una processione, ad una solenne Adorazione Eucaristica ed invocando la misericordia di Dio per superare la presente “epidemia di coronavirus”, le gravi “epidemie civili e morali che affliggono la nostra Europa” e le non meno gravi “epidemie spirituali, dottrinali, morali e pastorali” che si sono lasciate crescere in seno alla Chiesa deformandone il Volto di Sposa di Cristo? A quanto pare, fin’ora, la risposta ecclesiale al “coronavirus” (delle altre epidemie neppure se ne parla) s’è ridotta alla sospensione della Messa e del segno della pace, alla rinuncia all’acquasantiera e alla chiusura temporanea degli Oratori. Mi chiedo inoltre come sia stato possibile proporre alla Chiesa di ispirarsi alla “Madre Terra (Pachamama) Amazzonica” rinnegando le sue stesse radici e la civiltà cristiana costruita dai Martiri, Padri della Chiesa, Monachesimo, e dimostrata sempre feconda nei secoli dai Santi Patroni/e dell’Europa! Sarebbe dunque questa la nuova Chiesa? Che amara delusione da questa nostra generazione di sedicenti Pastori (con le rarissime e dovute eccezioni)!

    1. Sig.giandreoli comprendo quello che lei dice,ma io da povero peccatore, interagendo con lei, voglio far riflettere molti che leggeranno queste mie parole.

      “…….Don Ruggero Fabris per questo ha inviato una lettera al segretario dello stesso arcivescovo di Milano e anche al vicario episcopale della zona pastorale III di Lecco, monsignor Maurizio Rolla, annunciando ad entrambi che disobbedirà e presiederà una funzione al giorno presso la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano di Airuno…….”

      Ora chiedo a lei e a tutti,quando una persona entra Solennemente nel SACRAMENTO DELL’ORDINE,giurando davanti al Popolo di Dio e a Dio stesso tramite le mani del Vescovo (o del Papa stesso!),con i tre SACRI VOTI DI CASTITA’,POVERTA’ E OBBEDIENZA,con quale sentimento fa questo SACRO GIURAMENTO??????
      Lei arrivando a leggere fin quì,già saprà dove io voglio andare a parare,ma io voglio esplicitare davanti a tutti quello che penso, vi assicuro che quello che faccio,lo voglio fare PER AMORE DELLA CHIESA E DI GESU’CRISTO! ,chiedo pubblicamente a don Ruggero Fabris,Don quando lei ha Giurato nelle mani del Vescovo come Diacono, non ha giurato OBBEDIENZA AI SUOI SUPERIORI E AL PAPA??? Ogniuno faccia le sue considerazioni,io personalmente in tali comportamenti pubblici, e pure privati,vedo un Amore che si sta SPEGNENDO! ,…e se qualcuno di voi vede nelle mie parole, ‘sentimentalismo’ o una idea ‘romantica’ della Fede,allora vuol dire che a livello spirituale il Clero NON E’ MESSO TANTO BENE!(ripeto, anche dall’Amore all’Obbedienza si manifesta l’Amore verso Gesù Cristo!,non ci si fa ammazzare per Amore perchè su un libro è scritto così!).Io sapevo che fin dalla Fondazione della Chiesa i SACRI,VOTI NON NEGOZIABILI erano POVERTA’,CASTITA’ E OBBEDIENZA,E se per qualche Sacerdote,Monaco o Vescovo le cose sono cambiate,allora vedo un futuro POCO SERENO per la Chiesa tutta,e di conseguenza anche per il fedeli che vi partecipano. Firmato Andrea (un povero peccatore)

      1. Sig Andrea, ho letto con attenzione quanto ha scritto e la ringrazio. Le esprimo con altrettanta sincerità e altrettanto amore alla Chiesa alcuni pensieri che mi sono emersi. 1) Concordo con lei nell’opinione che la decisione di don Ruggero sia una disobbedienza che non edifica i Fedeli. Anche se approvo le sue ragioni, personalmente avrei comunque obbedito pur contestando pubblicamente e vivacemente la disposizione del Vescovo, offrendo così ai Parrocchiani una testimonianza ancora più sofferta ma proprio per questo ancora più credibile delle mie ragioni. Del resto, se lei legge bene le mie parole, vi troverà numerose critiche, anche severe, ma nessuna esortazione alla disobbedienza. 2) Lo stupore per le decisioni dei Vescovi (con le dovute eccezioni) limitate ad interventi di prudenza epidemiologica senza alcuna iniziativa di fede e di pubblica Preghiera ecclesiale mi rimane amaramente in cuore. Mancano a quel loro dovere pastorale e ministeriale che anch’essi hanno giurato a Cristo e alla Chiesa. A mio modesto avviso, penso che l’attuale CEI sia la peggiore dalla sua nascita (dove sono finiti i valori non negoziabili?) 3) altrettanto amara mi rimane in cuore la constatazione dell’allontanamento dei Pastori (non escluso il Papa) dalle radici e dal patrimonio della civiltà cristiana dell’Europa a favore di una “spiritualità e civiltà amazzonica” apertamente indipendente da Cristo e velatamente (ma nemmeno troppo!) idolatrica 4) ancora più amaro è il notare l’incapacità dei Pastori a cogliere le gravi “epidemie” spirituali, dottrinali, morali e pastorali vistosamente presenti da tempo nella Chiesa e contrabbandate proprio da loro come imprecisato “progresso dogmatico, aggiornamento dei paradigmi interpretativi, dialogo con le religioni e col mondo, nuova Liturgia,” ecc. 5) Ho sbagliato ad affiancare al termine “Pastori” l’aggettivo “sedicenti”, che intendo cancellare, poiché essi lo sono e lo rimangono realmente, anche se talvolta visibilmente ingannevoli o perfino indegni. Con tutto ciò, ritenendomi anch’io un povero peccatore, non intendo negare né rinunciare a nulla di quanto i Vangeli, la Tradizione Apostolica e la sana Dottrina della Chiesa ci hanno trasmesso per la nostra salvezza eterna. Con amicizia e altrettanta schiettezza.

  2. A me a portici (na) addirittura hanno messo l’obbligo della comunione sulle mani e vietato il segno della pace,e sappiamo che non ci sono casi di coronavirus in Campania.come mai questa direttiva alla vigilia della quaresima? Ai posteri l’ardua sentenza.

  3. Il Vescovo non ha fatto altro che recepire l’ordinanza regionale alla quale ogni cittadino (sacerdoti compresi) deve obbedienza per salute pubblica. Condivido la necessità della preghiera ma un’ordinanza pubblica in situazione di emergenza non si discute. Ne abbiamo già abbastanza di imbecilli come colleghi professori che sono tornati al loro paese o altri che, non curandosi degli altri, pensano di esser furbi, esponendo il virsu a possibile propagazione oltre misura. Ci servono sacerdoti saggi non folli.

    1. Padre Pio non avrebbe mai disubbidito al suo vescovo. Nessun santo ha mai disubbidito, perfino nei casi in cui qualche superiore avesse avuto torto.
      In questo modo il Signore è sempre intervenuto a favore dei santi (nel caso in cui fossero stati i superiori ad avere torto). Il Signore non interviene a favore di chi disobbedisce alla Madre Chiesa.
      Le Messe non sono state sospese da nessun vescovo e da nessuna diocesi italiana. È stata sospesa solo la partecipazione fisica dell’assemblea. La partecipazione spirituale e la “compensazione” con la preghiera è fortemente consigliata.
      Per la Chiesa Cattolica la Messa ha valore in sè (perché è Sacrificio di Cristo), e non perché c’è presente l’assemblea. Capirai che Cristo vale di più, e la Sua azione vale indipendentemente da tutto e da tutti.

      Padre Pio aveva ragione. E infatti nessun vescovo ha detto a nessun prete di smettere di celebrare. I vescovi hanno solo escluso l’assemblea nella presenza fisica.
      Questo prete non sa che Cristo vale di più di qualsiasi altra persona???

      1. Eppure per la storia vi é stato un periodo che il potente S. Ufficio dell’epoca, impose a S. Padre Pio di non celebrare la S. Messa. Poi dopo vario tempo, lo hanno reintegrato ed autorizzato di.nuovo a dir Messa. Infine in anni più recenti elevato agli Altari. Saluti..

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