Un libro quaresimale a tutti gli effetti. Anche se di speranza. Certamente un ottimo testo, gradevole e in un italiano scorrevole. Lo ha scritto per i tipi di Fides il noto avvocato pugliese e postulatore (anche della causa di Aldo Moro) Nicola Giampaolo. Il testo andrà a breve in libreria e si chiama in modo provocatorio: “Cristo non tornerà- Per questo il tempo si è fatto breve”. Con stile sobrio ( e l’ introduzione autorevole del cardinale portoghese Josè Saraiva Martins) l’ autore affronta il delicato tema della fede, associato a quello altrettanto difficile della misericordia di Dio, e naturalmente della conversione del peccatore. Lo abbiamo intervistato.
Giampaolo, un titolo piuttosto singolare..
“In effetti sembra. Parto dalle ultime parole dette dal Signore in croce e poi spazio su quanto sta accadendo ai giorni nostri, lo vediamo anche con il Coronavirus. Un tempo scosso da guerre, malattie, carestie che hanno bisogno di adeguata spiegazione e che in un certo qual modo sono state anticipate nel Vangelo sia di Matteo che di Luca. Dio non vuole il nostro male e tanto meno ce lo manda, ma siamo noi a farcene da soli allontanandoci da Lui. Ecco che alcuni accadimenti della storia vanno letti ed interpretati quali ammonimenti, come un invito al cambio di rotta. Nel Vangelo, lo stesso Gesù si domanda: quando il Figlio dell’ uomo tornerà, troverà la fede? Vedendo il quadro odierno si è tentati di rispondere no. Però da credenti non dobbiamo mai perdere la speranza cristiana e cerchiamo di vivere con fiducia, quella saggia ed operosa”.
Gratta gratta si finisce alla misericordia di Dio, uno dei temi portanti dell’ attuale pontificato..
“Dio è misericordia ed amore, lo ricordò con sapienza Papa Benedetto XVI nella sua grande Enciclica. Ma non dobbiamo dimenticare che la sua non è misericordia a buon mercato, ha bisogno del pentimento e della riparazione. In poche parole, non esiste misericordia senza giustizia, vanno di pari passo. E bisogna mutare rotta in tempo breve, subito, perchè non sappiamo mai l’ ora ed ogni giorno che passa rende il nostro tempo più corto, ci avvicina al giudizio e Dio è buono, ma non scemo. Oggi, per esigenze pastorali, nella Chiesa esiste un eccesso di misericordismo. Sicuramente è in buona fede, ma può dare la sensazione sbagliata che Dio ci perdona a prescindere ed è un errore fatale per la nostra salvezza”.
Che cosa pensa quando sente l’ espressione Chiesa di Francesco?
“Questo lo dicono e scrivono alcuni operatori dell’ informazione e sbagliano. La Chiesa è di Cristo e non appartiene a nessun Papa, nessuno neè padrone o può crearsi la dottrina che vuole”.
Bruno Volpe