Il presidente dell’associazione statunitense Boy Scouts of America, Robert Gates, ha dichiarato nelle scorse ore che la sua organizzazione dovrebbe consentire la presenza di capi gay. Immediatamente dopo, in una lettera inviata ai “fratelli scout cattolici”, Edward P. Martin, portavoce del Comitato Cattolico Nazionale degli Scout ha detto che il suo gruppo continuerà a supportare i Boy Scouts of America “finchè le sue regole non entreranno in conflitto con l’insegnamento cattolico. Questo non è ancora avvenuto, nè ci aspettiamo che avvenga.”
Una decisione sulla vicenda sarà presa nel prossimo mese di ottobre. Gli scout statunitensi sono calati di numero dal 2013, quando è stata consentita la partecipazione a scout omosessuali alle attività: nel 2014, gli aderenti sono diminuiti del 7,4 percento rispetto all’anno precedente. Critiche stanno piovendo sull’associazione dai leader di altre confessioni cristiane: in ogni caso, la regola di escludere capi gay non potrà cambiare nei gruppi scout direttamente finanziati da organizzazioni religiose che non siano d’accordo con questo importante cambiamento.
E’ dai tempi del grande raduno di San Rossore dell’anno scorso (ma il problema non è sorto allora, dato che persiste dai tempi dai tempi)n che è evidente che gli scout, e simili gruppi, siano da riformare e da sottoporre a severi provvedimenti urgentemente, dato che spesso si propagandano eterodossie, quando non vere e proprie eresie, e la cattolicità di tali gruppi viene messa da parte a favore di un inclusivismo posticcio e fasullo.