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CileL’aborto “non è mai terapeutico. Esortiamo le autorità a tutelare ogni essere umano, in particolare i più deboli e indifesi, ad amare e rispettare alla stessa maniera madre e figlio”. La Conferenza episcopale cilena torna a schierarsi contro il progetto di legge che depenalizza l’interruzione volontaria di gravidanza in tre casi. Lo fa rilanciando un messaggio – intitolato “El derecho humano a una vida digna para todos” – firmato dagli stessi vescovi il 25 marzo 2015, Giornata del nascituro e dell’adozione. Il testo è stato poi diffuso il 17 aprile successivo a conclusione dell’assemblea plenaria. Ieri ne hanno nuovamente offerto una sintesi “come contributo al discernimento delle persone e delle comunità, cattoliche e non cattoliche, in un momento importante della discussione parlamentare”.

L’iter legislativo dovrebbe cominciare il 4 agosto in Commissione salute della Camera dei deputati. I vescovi, nello specifico, lanciano un appello ai “legislatori cristiani” affinché facciano fallire l’iniziativa del Governo. Le parti principali della dichiarazione dei presuli sono state pubblicate ieri in un inserto a pagamento su alcuni quotidiani per iniziativa di organizzazioni non governative contrarie all’aborto. Vi è contenuto un “urgente appello alla coerenza” rivolto ai legislatori cattolici. (SIR)

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