Un documentario colpisce e fa infuriare il clero della Polonia. Si tratta di “Tylko nie mow nikomu” ( Non dirlo a nessuno), di Tomasz e Marek Sekielski. Il tema affrontato è quello dei preti pedofili. In Polonia, questo documentario è il secondo colpo inferto alla Chiesa cattolica, dopo il controverso film Clero. Ovvio che la Chiesa polacca non sia proprio entusiasta. Abbiamo intervistato il padre polacco Andrzey Wodka, Preside dell’ Alfonsiano e Presidente Avepro.
Padre Wodka, alcuni esponenti della Chiesa polacca, in riferimento al docu- film hanno parlato di infamia…
” Bisogna fare questa distinzione. Certamente è un documentario malevolo e diffamante. Fa credere, erronemente, che tutta la Chiesa polacca sia così. Ma deve essere valutato e guardato senza pregiudizio. Contiene fatti che ci rattristano e purtroppo alcuni rispondono al vero. In ogni caso pochi condannabili episodi di ministri infedeli non possono offuscare una maggioranza di sacerdoti buoni. Penso che sia un bene che la Chiesa sappia reagire a certi colpi. Ha gli anticorpi giusti. Quando un corpo butta fuori, espelle, quello che è dannoso, significa che è in guarigione. Il popolo di Dio ha il fiuto del soprannaturale e come saggiamente dice il Papa, non seguirà mai un sacerdote impiegato o mercenario. Però vorrei chiarire anche alcune cose”.
Prego…
” Tale documentario non è stato realizzato a fin di bene o di denuncia. Ma è un infame attacco, una manovra politica che arriva in un momento elettorale. Fa parte di una strategia di assalto contro la Chiesa del nostro Paese, si pretende di ostacolarla e ridurla al silenzio. Lo ripeto: i traditori ci sono dappertutto e persino tra gli Apostoli ve ne fu uno. Giusto condannare e reprimere duramente chi compie atti di abuso, ma questo documentario non nasce con finalità costruttive, anzi”.
Crede sia in atto una strumentalizzazione politica?
” Si pensa di colpire, assieme alla Chiesa, il governo del Paese. La Chiesa polacca è in Europa uno degli estremi bastioni del cattolicesimo e allora ecco le manovre di disturbo provenienti da ambienti turbo liberali. E’ una precisa strategia tattica che vuole promuovere ed esaltare la società consumista, edonista e relativista, in fin dei conti non cristiana o peggio anti cristiana. Penso, per esempio, a chi vuole liberalizzare l’ uso delle cosiddette droghe leggere o banalizzare ogni tipo di pratica sessuale. Insomma, è un mezzo per imporre un modello anti cristiano influendo nelle elezioni”.
Bruno Volpe