Con sagacia ed anche tanta concretezza guida la non semplice nave della Fondazione Migrantes della Cei, che si occupa del tema migranti. Parliamo di don Gianni De Robertis, direttore generale della Migrantes. Con lui un bilancio di questo anno orribile e un abbozzo sul futuro.
Don Gianni, si chiude il 2020 caratterizzato dalla pandemia. Che bilancio?
” Sicuramente un anno difficile , il Covid ha reso più complicato e complesso un quadro che di per sè lo era già. In poche parole non è vero che abbia livellato, come erroneamente si afferma, ma anzi ha accentuato le differenze”.
Cioè?
” Come giustamente dice il Papa, la pandemia farà lievitare le disuaglianze tra ricchi e poveri, tra chi ha e chi non ha, tra Stati avanzati e Stato meno e questo non è giusto, tanto meno umano. Mi auguro che la risposta vaccinale faccia in modo che questo antidoto arrivi gratuitamente a tutti, anche alle popolazioni e nazioni che non hanno mezzi e non sia motivo di speculazione”.
Sembra che sia solo Covid-19 nei giornali e nelle tv.
” Vero, a sentire i notiziari e le tv pare che il problema o la causa di tutti i mali sia solo il Covid che innegabilmente esiste ed è grave. Ma si muore anche di altre cause e malattie e oggi al mondo è intollerabile che 4 milioni di persone muoiano di fame… Il Covid ha accentuato le disparità, tuttavia non dobbiamo dimenticare che accanto al Covid, ci sono le guerre, il problema migranti, le risorse della terra a vantaggio di pochi, l’ emergenza ambientale. In poche parole: Covid certo, ma non tralasciamo tutte le altre cause di povertà nel mondo”.
Nelle mense Caritas appaiono tanti italiani.
” La carità non ha limiti e va fatta a tutti senza discriminazione. Quello che lei dice è vero, dimostra che la crisi esiste e tocca tutti, anche persone che sino a qualche tempo fa neppure immaginavano di chiedere un piatto caldo alle mense e lo fanno quasi con vergogna”.
Auspici per il prossimo anno?
” Lavorare per assicurare dignità, come sempre, nel rispetto delle singole individualità”.
Bruno Volpe