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Il  don Paolo Farinella che …non ti aspetti. Il vulcanico sacerdote genovese, noto per atteggiamenti e dichiarazioni quanto meno audaci , questa volta si erge a  difensore del diritto canonico e della tradizione. Che cosa è acaduto? In un editoriale su Il fatto quotidiano, don Farinella ha criticato aspramente una signora, tal Jessica, la quale, a sua volta, a mezzo stampa, se l’ era presa  parroco “reo” di averla esclusa dal ruolo di madrina. Il motivo? L’essersi “sposata” col Rito Cattolico Ecumenico in una sede dell’Arcigay.

Don Paolo, nel suo editoriale lei bacchetta la signora Jessica…

“E che trovate di strano?  Se leggete bene quello che ho scritto e vi invito a farlo senza fermarvi ai titoli, parlo di sentimentalismo  a buon mercato col quale ormai si affrontano problemi e questioni molto serie e situazioni difficili, manca la ragione e ciascuno alla fine pensa o crede di fare come  gli pare, persino arrivando a costruirsi una religione a sua misura, scegliendo  quanto gli garba”.

Oh bella, parla come Benedetto XVI che lei ha sempre contrastato…

” Ripeto: su questa vicenda io non ho fatto e non faccio una questione di orientamento sessuale, non mi interessa. Tanto meno sono affascinato da quello che pensa o dice la rete, che è un frullatore.  Come affermava Eco, il primo imbecille oggi si sente in diritto o peggio autorizzato a parlare di cose che non sa. Il problema della signora Jessica è altro”.

Quale?

” Si è sposata, ma trovo azzardato usare questo vocabolo, con un rito che almeno per me, non esiste. Lo ha dichiarato lei. Il cosiddetto matrimonio di rito cattolico ecumenico dell’Arcigay non fa parte della Chiesa cattolica e allora, se non ne fa parte, come posso pretendere di far svolgere coerentemente il ruolo di madrina che al contrario è  previsto dal rito cattolico, dal sacramento  e dal Catechismo e dal diritto canonico? Signori, i sacramenti sono cose serie con le quali non è pensabile giocare. Spesso accade che ci si voglia costruire una religione basata sulle nostre idee. Il diritto canonico, inoltre, è tale e va rispettato senza eccezioni”.

Madrina e padrino, chi sono?

” Ecco, sarebbe bene chiarire. Fare il padrino o la madrina non è un diritto e non ce lo ordina il medico. La Chiesa contempla queste due figure che sono importanti e non coreografiche. Essi devono coadiuvare i genitori e talvolta surrogarli nell’educazione cristiana dei figli e allora come può fare da madrina  in modo serio una che si è sposata fuori dalla Chiesa cattolica? Che garanzie è in grado di offrire alla educazione cristiana dei figli? Frequenta la Chiesa? Alle volte vengono qui da me e vogliono  sposarsi col sacramento, persone che sono lontane dalla vita ecclesiale da trent’anni. Ma che vadano al Comune a fare il matrimonio. Come le dicevo prima i sacramenti hanno la loro dignità e serietà ed il matrimonio, lo è. Occorrono maturità e consapevolezza”.

Il ruolo dei bambini in tutto questo?

” Torno un momento sulla signora che ha avuto un atteggiamento superficiale e strafottente, pensando che la denuncia sulla stampa possa stravolgere le regole della Chiesa e sia una soluzione. In quanto ai bambini spesso diventano merce di ricatto o proiettili nelle mani dei grandi ed invece hanno diritto all’aiuto e all’educazione . In sostanza dico: non partecipi coerentemente ed attivamente alla vita della Chiesa? Bene, allora non puoi fare da madrina o padrino”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Don Farinella: “Chi non partecipa alla vita della Chiesa non può fare il padrino o la madrina””
  1. Perfettamente e coerentemente condivisibile.
    Aggiungerei solo che – a chi è come questa signora – si può ricordare che “sicuramente rimarrà LA MIGLIORE AMICA di quel/la bambino/a PER TUTTA LA VITA, se vorrà continuare a stare vicina; ma non nel ruolo cattolico di Madrina.

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