Da Don Giorgio De Capitani riceviamo e pubblichiamo.
Da parte dei mass media, di destra, di centro e di sinistra, in particolare quelli italiani, c’è una generale e supina adulazione nei riguardi di “questo” Papa. Anche i telegiornali fanno coro. Difficilmente leggo una critica. Ogni pretesto è buono (anche l’ovvietà più ovvia) per presentarlo come il Papa aperto, rivoluzionario, anticonformista, vicino alla gente, contro il potere, ecc. ecc. Ciò che ritengo paradossale è la devozione viscerale da parte di quanti, fino all’altro ieri, non facevano altro che denigrare la Chiesa, parlar male del Papa, dei vescovi, dei preti, della religione, ecc. Ogni giorno compero l’Unità, e solo dopo qualche settimana che era di nuovo apparsa nelle edicole (dopo un lungo periodo di assenza) ho inviato una critica al giornale, perché non faceva che adulare questo Papa in modo servile. Tutti sanno la tendenza politica de L’Unità, anche se ultimamente ha perso lo smalto iniziale, quando era il giornale comunista dei lavoratori, ideologicamente lontani dalla Chiesa.
In realtà, il consenso generale per questo Papa, anche da parte della massa, credente e non credente, mi sembra particolarmente pericoloso: è la persona in quanto tale, ovvero il personaggio, che incanta, indipendentemente dalla Chiesa nelle sue strutture, che continua ad avere poca credibilità tra la gente.
Un fenomeno impressionante, almeno qui al Nord, è lo svuotamento delle chiese, con il paradosso – lo definirei “osceno” – che si continui ad usare gli ambienti parrocchiali, ma solo per fare feste e baldorie varie. Nella Diocesi milanese, in parte anche per colpa dell’attuale cardinale Angelo Scola (una scelta sbagliata di Papa Ratzinger), c’è stato ultimamente un rilassamento pauroso, per cui la fede si è svuotata del suo senso più profondo.
Ma credo che sia un fenomeno generale della Chiesa, e fa specie che ciò stia succedendo proprio durante il pontificato di Papa Francesco. Ed ecco il paradosso: da una parte, assistiamo ad un generale consenso per la “persona” del Papa, e dall’altra ad un abbandono altrettanto generale dei valori cristiani.
Che poi questo momento storico sia uno dei più drammatici sulla scena internazionale (dopo l’ultimo conflitto mondiale), beh, lo vediamo tutti: certo, ciò non significa che sia colpa di questo Papa, ma ritengo che in questi anni sia venuta meno la “vis” evangelica, nella sua novità più radicale.
Ecco perché, dopo un iniziale entusiasmo, via via che il tempo passava, ho iniziato ad allontanarmi dal consenso generale, e ho intuito la pericolosità di questo Papa, troppo fumoso e ingannevole.
Sì, più il tempo passava, più mi rendevo conto che Papa Bergoglio fosse lui stesso vittima del consenso generale, e non prendesse il coraggio di essere chiaro. Sembra moderno e progressista, ma solo perché fa battute (per me superficiali, ma accattivanti) sui gay o su altri problemi scottanti, e poi non ha il coraggio di prendere posizioni: illude la gente, lasciando le cose come stanno. Basterebbe pensare al caso della comunione ai divorziati risposati o ai conviventi, ecc. o al caso della teoria gender, sulla quale da più parti si è detto che non si tratta di una ideologia (non si mette in discussione la distinzione dei sessi, ma il ruolo sociale che è stato attribuito al maschio o alla femmina). Il Papa con delle battute talora infelici vuole risolvere i problemi, richiamando la coscienza che solo Dio può giudicare, ma li complica, anche per una certa sua deformazione ideologica o per ignoranza dei problemi (e anche consigliato male).
Mi ritengo uno spirito libero e tanti conoscono le mie aperture, ma non è questo il problema di oggi: essere cioè tradizionalisti oppure progressisti. Il vero problema è su che cosa puntare veramente. La vera domanda da porsi è questa: che cosa è essenziale, che cos’è l’Essenziale per il bene della società e dell’essere umano?
Figlio del ’68, ho creduto anch’io ad una rivoluzione strutturale, poi man mano ho capito che le strutture non cambiano o, meglio cambiano sì ma per lasciare il posto ad altre, magari peggiori. Il cardinale di Milano, Giovanni Colombo, all’epoca degli anni della contestazione accusava noi preti giovani di essere “orizzontali”, ovvero di pensare troppo alle cose sociali, e di essere poco “verticali”, ovvero di pensare poco alle realtà divine. Aveva ragione, e aveva torto. Aveva ragione nel dire che eravamo “orizzontali”, ovvero all’esterno del nostro essere interiore, ma aveva torto perché intendeva per “verticale” il verticalismo puramente religioso, ovvero legato ad una specifica religione, dimenticando che il cristianesimo non è una religione, ma qualcosa di completamente “altro”, di meglio, di essenzialmente interiore.
Ultimamente, da quando nel 2013 Angelo Scola ha pensato bene di “farmi fuori” (dopo aver convissuto pure dialetticamente con Carlo Maria Martini, che per anni mi aveva preso sotto le sue ali, e con Dionigi Tettamanzi, sempre pronto a dialogare), emarginandomi (da più di tre anni vivo in casa privata, con la possibilità di celebrare una sola Messa la Domenica in una parrocchia vicina) ho fatto una grande scoperta, ed è la Mistica: una scoperta rivoluzionaria e sconvolgente. Ho cominciato a capire la differenza tra “sacro” e “religioso” (il profano/laico non esiste, se non come ideologia): il sacro è la natura stessa dell’essere umano, mentre il religioso appartiene alla struttura di una religione, perciò è qualcosa di esteriore.
Sì, ho iniziato a capire l’essenziale, ed è il mondo interiore dell’essere umano, dove lo spirito s’incontra con il Divino, senza bisogno di alcuna mediazione o, meglio, senza quelle mediazioni strutturali che vietano o interrompono il dialogo: spirito umano/Spirito divino.
Figlio del ’68, sembrerebbe assurdo che sia diventato “mistico”, ma è proprio questa scoperta che mi ha reso ancor più “dissidente” verso una Chiesa-strutturalmente esteriore, alla ricerca di un consenso puramente esteriore.
Vorrei che fosse chiaro il mio pensiero. Se per un verso sogno una Chiesa più aperta (verso le unioni civili, verso anche il matrimonio dei gay, verso il matrimonio dei preti, verso il diaconato e anche, perché no, il sacerdozio femminile, verso una Chiesa meno monarchico-papale, ma a più larga partecipazione di potere, coinvolgendo i vescovi, ecc.), per l’altro verso vorrei una Chiesa sempre più radicalmente mistica, al di fuori di un recinto religioso: una Chiesa che educhi la gente, oggi così distratta e alienata, all’essenzialità dell’essere umano, che è il regno dello spirito. Sia chiaro: non si tratta di una forma di spiritualismo o di interiorismo o di misticismo (gli -ismi fanno sempre paura!), ma di far scoprire ad ogni essere umano che la conversione parte dal di dentro: non lo ha detto Gesù Cristo? Qui, dentro di noi, non c’è un dio determinato, schematizzato, dogmatizzato, ma c’è quella Divinità (così preferivano chiamarla i grandi Mistici), che è puro Spirito di libertà e di verità.
Si può discutere su questo, ma almeno mi si permetta di sognare che il futuro si costruirà solo se l’essere umano scoprirà la propria identità divina.
Fra poco, Milano avrà un nuovo vescovo. Ho già fatto sapere ai miei superiori che la nostra Diocesi avrebbe bisogno di un vescovo “mistico”, non per una sua vocazione personale, ma nel senso che risvegli nella gente ambrosiana il segreto della sua dignità interiore. Il più grave difetto della Diocesi milanese è il suo pragmatismo, che si riflette ovunque: anche i preti ambrosiani ne sono vittime. Non si tratterà allora di ri-organizzare la Diocesi nelle sue forme strutturali o di fare opera di proselitismo per riagganciare i lontani. La vera scommessa consisterà nel risvegliare nei milanesi la loro sete d’Infinito, riportandoli nel loro mondo interiore, e da lì partire per rifare il tessuto religioso, sociale e politico.
Così sogno un Papa, magari il prossimo, che dia una svolta “mistica” alla Chiesa, con una parola autorevole e non autoritaria, anche con gesti profetici provocatori, senza badare al consenso, ma con l’unico intento di “risvegliare” nell’essere umano quel mondo interiore assopito e narcotizzato, anche per colpa di una Chiesa-struttura che ha fatto del cristianesimo una religione vuota d’anima vitale.
Non posso concludere senza dire una mia preoccupazione: questo Papa ha distrutto il dissenso nella Chiesa, quel dissenso profetico e mistico che punta al mondo interiore. Certo, ha scatenato le ire dei fondamentalisti, tipo Antonio Socci, che conosco molto bene. Papa Bergoglio si è conquistato anche il consenso delle “comunità di base”, che una volta erano come il sale sulle ferite della Chiesa. È perciò rimasto solo il dissenso fondamentalista.
Oggi sembra sparito anche quel piccolo “resto d’Israele”, che negli anni più bui del cristianesimo era come un faro, una voce, talora un grido.
Don Giorgio De Capitani
Questo sacerdote, malgrado l’età, dimostra di avere le idee confuse in materia di fede. Fa delle critiche a Papa Francesco, ma da una prospettiva diversa rispetto a quelle mossegli da Socci, ad esempio. E lui stesso lo sottolinea dando del fondamentalista al giornalista e scrittore toscano. E’ uno dei sacerdoti – lui stesso ammette di avere aderito all’ideologia sessantottina – che, probabilmente, sono usciti fuori dal seminato della vera fede dopo la conclusione dell’ultimo Concilio e, questo, si nota quando egli sottolinea di avere proposto aperture su alcuni temi ( celibato dei preti, sacerdozio anche alle donne, etc. ), e quando muove critiche alle strutture della Chiesa: tipica posizione delle contestazioni sessantottine e postconciliari. Che dire, poi, dell’affermazione dell’essere umano e della sua “identità divina”: parole che dette da un sacerdote sanno di eresia. La vita interiore, la vita mistica di cui scrive lo avvicina di più al mondo “New Age” che al Cattolicesimo vero e proprio, con l’esito della divinizzazione dell’uomo in quanto tale.
Da come ho capito secondo lui il Papa è confuso non perché non conferma la Tradizione di sempre ma perchè non benedice apertamente e chiaramente matrimoni gay, sacerdotesse, ecc…?!
Il tuo giudizio è fortemente superficiale e prevenuto. Leggi attentamente ciò che ho scritto senza pregiudizi, e capirai meglio il mio pensiero.
Il tuo giudizio è fortemente superficiale e prevenuto. Leggi attentamente ciò che ho scritto senza pregiudizi, e capirai meglio il mio pensiero.
Mi spiace dirlo di un sacerdote, ma leggo tra le righe un non troppo sottile senso di invidia e presunzione. Un bagno di umiltà sarebbe rigenerante.
Mi chiedo solo se un articolo come questo, a torto o a ragione, fa bene alla Chiesa? È lo chiedo al direttore di testata, e non a chi parla.
Signor Doriano, noi raccontiamo ciò che accade all’interno della Chiesa cattolica. Non ci ergiamo a giudici di nessuno.
A voler lavare la testa a certi asini(senza offesa per gli asini),ci si rimette l’acqua e pure il sapone.
Don Giorgio è il Savonarola del XXI secolo!
Ci scandalizziamo per il linguaggio da lui usato?
Il monaco fiorentino, messo al rogo, ne ha dette di più, contro la Chiesa e contro il papa!
Questa è la storia, andiamo a rileggerla se ce ne siamo dimenticati!
Non siamo ipocriti!
A buon intenditor…………………
Vergognati Giorgio De Capitani.
Tu non sei un sacerdote della Santa Chiesa Cattolica Romana dolce sposa di Cristo.
Tu sei un massone.
E i massoni vanno all’inferno.
Smetti le vesti o torna al Vangelo!
Prima di sentenziare sui politici…sentenzia sui tuoi colleghi pedofili del cazzo…e se sei prete fai il prete non il politico.
W don Giorgio !
Solo una cosa mi colpisce: non ha mai citato Gesù.
Questo pseudo prete, è il segno evidente di quei personaggi ambigui e confusi, usciti dai seminari, dove, persa la fede e dottrina cattolica salvifica di Cristo, sono entrate ideologie e follie di tutti i tipi Sono dei poveri sbandati dottrinali, che dicono cose insensate e anziché guidare anume e servire Cristo e Chiesa, sono i primi a finire all’inferno e dannarsi l’ anima, Purtroppo x questi il vangelo e catechismo, sono opzional, suia x vivere la fede che diffonderla e fanno discorsi ridicoli, dove confondono, politica, sociologia, pseudo newage e altre realtà che con PECCATO, GRAZIA, SPIRITUALITÀ CRISTIANA, LOTTA SPIRITUALE, SATANA, CRISTO SALVEZZ ETERNA,realtà fondamentali della Bibbia e rivelazione, non hanno niente da spartire. NESSUNO lo segua e ascolti e pregjiamo per la sua conversione, altro che sacerdote, povero confuso. Le Chiese si svuotano x gente come questo, perché l’anima umana percepisce la VERITÀ DIVINA, CHE È CRISTO STESSO E LA SUA RIVELAZIONE, non a caso Gesù dice… CHI È DALLA VERITÀ, ASCOLTERÀ LA MIA PAROLA, opzional x gente come questo.
PERCHE’ DATE SPAZIO a questo cialtrone?