Affinché l’impegno contro le mafie sia quotidiano, è necessario «scrivere nelle nostre coscienze tre parole: continuità, condivisione perché è il noi che vince, corresponsabilità, cioè il chiedere alle istituzioni che facciano la loro parte, e se non la fanno dobbiamo essere una spina per chiedere conto».
Lo ha detto il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, mentre a Foggia sfila il corteo per la 23/ma Giornata dell’impegno e della memoria in ricordo delle vittime di mafia.
«Il cambiamento – ha rilevato il prete di Pieve di Cadore – ha bisogno di tutti. Noi lo chiediamo alla politica, alle istituzioni, ma dobbiamo chiederlo anche a noi come cittadini: abbiamo bisogno di cittadini responsabili non di cittadini a intermittenza a seconda delle emozioni e dei momenti».
«Nel generale disincanto e disorientamento e nella pericolosa tendenza alla “diserzione” dalle forme di partecipazione» è importante «mettere in luce l’esistenza di un’Italia che non si arrende».
Don Luigi Ciotti si è scagliato contro l’omertà. «Il 70 per cento dei familiari delle vittime non conosce la verità, ma noi sappiamo che le verità camminano per le strade delle nostre città».
La Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie è riconosciuta per legge, si celebra ogni 21 marzo, e la prima volta si tenne nel 1996 per iniziativa di Libera.
Libera ha scelto di tornare in Puglia, dopo le manifestazioni del 2008 a Bari e del 2000 a Casarano «per denunciare la potenza e la ferocia di una mafia emergente ma colpevolmente sottovalutata, responsabile in questi anni di tanti omicidi il più delle volte impuniti a carico anche di innocenti», ha sottolineato don Luigi Ciotti, concludendo: «Teniamo alta la guardia».
Come sempre però Libera ha voluto anche dare un segnale di incoraggiamento, titolando la giornata 2018 “Terra, solchi di verità e giustizia” per «incoraggiare una Puglia che resiste, fatta di gente perbene che nelle associazioni, nelle cooperative, nelle realtà laiche e religiose, o anche semplicemente assumendosi le proprie responsabilità di cittadino, s’impegna per il bene della sua terra e dell’intero Paese».