“Se il premier Conte avesse un sussulto di dignità dovrebbe dimettersi o andare subito in Parlamento a chiarire”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato don Gabriele Mangiarotti, sacerdote della diocesi San Marino- Montefeltro e redettore responsabile del noto sito Cultura Cattolica.
Don Gabriele, che cosa pensa di quello che sta accadendo con la vicenda verbali del CTS?
“Se una roba simile la avesse fatta un membro dell’ attuale opposizione si sarebbero aperte le bocche di fuoco di giornali ed intellettuali. Ora invece noto un silenzio strano, imbarazzato, che la dice lunga sul clima di questo Paese”.
Va bene, ma torniamo a Conte…
“Io non ho alcuna competenza, tanto meno voglio farlo, di compiere valutazioni giuridiche che semmai faranno i giudici, ove necessario. Però esiste un’ opportunità morale e politica e in base ad essa, in un Paese normale se Conte avesse solo un sussulto di dignità dovrebbe dimettersi. In altre nazioni ci si dimette per molto, ma molto meno. O per lo meno, dovrebbe andare in Parlamento e chiarire. Aggiungo che sembra faccia di tutto per restare ancorato ad un potere che nessuno gli ha conferito, non essendo stato eletto”.
Possiamo condividere, ma l’ opposizione?
“Ci sta, ma spesso è confusionaria. In Italia manca da tempo una cultura della dottrina sociale cristiana, che si basa sulla ricerca della verità nella chiarezza. Invece siamo in un mondo di opportunisti che ha abbandonato valori e principi. Le ripeto, regna la confusione e abbiamo perduto di vista senso etico e responsabilità”.
Legge Zan Scalfarotto?
“Una legge innecessaria che va contro la libertà di espressione ed opinione e vuole fare entrare nelle scuole la cultura omosessualista. Conte e la sua maggioranza hanno lavorato persino durante il lockdown per questa legge”.
Parlano di omofobia…
“A parte il fatto che non si sa neppure che cosa sia, penso che con questa legge si voglia creare un genere protetto e così si discriminano da soli. Ma quale omofobia, in Italia e in Europa occidentale ci sta la cattofobia. Una legge per questa dovrebbero fare”.
Bruno Volpe