Da lunedì 9 novembre, festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, in Italia è entrata in vigore la traduzione del nuovo messale romano, la terza. Abbiamo interpellato il noto parroco e teologo bolognese don Alfredo Morselli.
Don Alfredo, che cosa ne pensa?
“Siamo davanti ad un’altra tappa nel processo di sovversione della liturgia cattolica preparato con la riforma liturgica che vanta radici conciliari, ma in realtà si è sviluppata in senso opposto”.
Era proprio indispensabile?
“Pensi a quanta gente non va a messa. Secondo lei adesso che hanno cambiato il Padre Nostro tutti questi torneranno?”.
Quali le novità essenziali?
” Più che essenziali, particolarmente improvvide, la contraffazione della preghiera del Signore, l’ alterazione del canto degli Angeli, il Confiteor a fratelli e sorelle, dalla falsificazioni del testo biblico alla scimmiottatura del mondo. Non sono variazioni inutili, ma controproducenti”.
La più significativa?
“Il cambiamento del Padre Nostro, dove l’ idea umana del momento asfalta il testo ispirato”.
Perchè a suo giudizio, in Italia, è entrata i vigore alla festa della Dedicazione della Basilica Lateranense?
” Dovrebbe entrare in vigore con la prossima Quaresima, ma le varie conferenze episcopali hanno fatto a gara a chi arriva prima e così c’è confusione anche con le date”.
Bruno Volpe