“Il problema non è tanto Luxuria, ma perché, a chi la pensa diversamente, non venga dato nei media lo stesso spazio”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato don Fortunato Di Noto, il coraggioso parroco siciliano fondatore della Meter, sempre in prima linea nel difendere i bambini, specie dalle insidie della pedofilia e dalla pornografia.
Don Fortunato, in Rai Luxuria ha tenuto una lezione a bambini tra nove e dodici anni sulla teoria del gender. Che cosa ne pensa?
“Il problema, a mio avviso, non è tanto Luxuria, ma perchè a chi la pensa diversamente non venga dato nei media lo stesso spazio per controbattere. Rispetto tutte le scelte di vita, ovviamente non condivido quella di Luxuria. Ciascuno è libero di fare quello che vuole o di credersi quello che gli pare, persino di ritenersi un gatto o una lucertola. Per inciso sono convinto che Luxuria ed altre persone con lei abbiano compiuto quel passo con sofferenza esistenziale. Il vero nodo, a mio avviso è: perchè a chi ha opinioni diverse, i media e tanto meno la Rai, non assicurano par condicio”.
Era una lezione a bambini tra nove e e dodici anni…
” Parlare di lezione è troppo, visto il tema. Le lezioni sono ben altra cosa ed alta. oa reputo un fatto molto grave ed inopportuno perchè i bambini a quell’età non hanno la capacità del consenso e del discernimento. Inoltre non so se vi erano le liberatorie da parte dei genitori, se ci stavano ancora peggio”.
Perchè?
” Luxuria e la Rai ci hanno messo del loro. Ma dove stavano i genitori? Non si sono resi conto del tema? Anche loro hanno belle responsabilità, non è pensabile scaricare sempre sugli altri”
Lei invoca la par condicio informativa…
“Almeno quella, ma qui tutto è sbilanciato, lo è anche Giletti, per esempio. Il servizio pubblico come la Rai informi e non disinformi, non dia spazio solo o quasi ad una campana. Il gender, uso le parole del Papa, non le mie, è una colonizzazione ideologica. Il nodo è che la comunicazione ed i media hanno grande potere di manipolazione”.
Luxuria ( in ottima compagnia) quasi onnipresente in TV. Perchè?
” Non mi assilla questo e non vado mai contro la persona, ho rispetto di tutti. La mia domanda è: se Luxuria ed altri sono molto presenti, perché noi siamo assenti o quasi? In più aggiungo che il programma di Luxuria è stato mandato in onda dalla Rai il cui canone viene pagato, anche da chi dissente”.
Ultimamente è montata anche un’ altra polemica relativa ad un titolo di Libero sui gay…
” Lo valuto un titolo forte ed anche poco opportuno, io non lo avrei fatto e non condivido. Ma da qui ad invocare la censura o il boicottaggio del giornale ne corre. Non è pensabile chiedere sanzioni, è grave e pericoloso in quanto si può creare un precedente che va contro la libertà di stampa. Si inizia su questo tema e non si sa dove si va a finire, meglio garantire la libertà di espressione ed informazione, scelgano poi i lettori nella loro libertà”.
Bruno Volpe
Se al noto e coraggioso parroco siciliano,fondatore di Meter,associazione che difende i bambini dagli abusi,piace essere etichettato a livello nazionale come TERRONE,allora meglio garantire la libertà di espressione ed informazione, scelgano poi i lettori nella loro libertà,anche alla faccia di chi riceve minacce per questo encomiabile lavoro che fa a protezione dei bambini,e questo solo per il fatto di essere meridionale e siciliano.
https://www.brevenews.com/2019/01/15/libero-e-quel-titolo-censurabile-perche-la-scelta-e-di-cattivo-gusto/
Ha ragioni da vendere don Di Noto quando afferma che parlare di lezione è esagerato. È proprio questo il problema, perché quello che è accaduto nella circostanza in questione è paradigmatico di ciò che è diventata la scuola. Ma è mai possibile che con tutto quello che c’è da insegnare ( in segnare=introdurre nel segno, nella realtà) si debba pensare di utilizzare la scuola per dire queste sciocchezze (basti pensare ai libretti acquistati dal comune di Bari da distribuire nelle scuole, per insegnare educazione sessuale. In realtà veri e propri libretti porno con un linguaggio politicamente corretto). È il colpo di coda di un’ideologia (sessantottina), speriamo al tramonto, che domina la scuola italiana da diversi decenni. Ora tutto questo avviene in un clima di relativismo dilagante che sta investendo (per non dire travolgendo) la Chiesa.