“Legge Zan- Scalfarotto? Un attacco alla famiglia naturale”: non ha alcun dubbio, in questa intervista che ci ha rilasciato, don Pasquale Amoruoso, coraggioso parroco di Palo del Colle ( Bari).
Don Pasquale, il dibattito sulle legge anti omofobia è acceso. Quale la sua posizione?
“La stessa dei vescovi italiani che giustamente hanno criticato. Ora, con la stessa determinazione, è corretto andare avanti, bisogna avere tutti più coraggio e dire no”.
Che aria tira?
“Brutta, lo abbiamo visto a Lizzano. E’ la prova generale di un clima di intolleranza. Pensi, neppure è stata approvata la legge e già la recita di un rosario in chiesa è considerata atto illegale. Io non ho nulla contro i gay, ma costoro pensano di essere i soli detentori della verità non lasciano libertà agli altri, però pretendono diritti a getto continuo”.
Da che cosa nasce questa legge?
“E’ un attacco preordinato alla famiglia naturale, se passa sarà possibile pensare che si potrà fare quello che si vuole. E’ la dimostrazione dello scontro in atto tra Cristo e Satana. Rendere l’ individuo isolato significa farne quello che si vuole, addomesticarlo, indottrinarlo.”.
E la Chiesa?
“Fa quello che può ed ho apprezzato la posizione dei vescovi italiani. Ma, come le accennavo, ci vuole maggior coraggio. Bisogna essere attenti quando arrivano alla porta lupi camuffati da agnello. Un problema ancora più grande è quando questi lupi travestiti da agnello entrano nella Chiesa. E’ il Nemico che semina queste idee malsane. Ne sono certo: lo scopo di tutto è la distruzione della famiglia fatta da uomo e donna”.
Si parla di legge potenzialmente contraria al diritto di opinione..
“Infatti . Corriamo il rischio che una catechesi su san Paolo sia considerata attività discriminatoria. Loro, i paladini di questa legge, dicono di no, che sarà possibile leggere regolarmente la Scrittura, ci mancherebbe. Però il problema sorge sulla indeterminatezza dell’ interpretazione del Magistrato. Chi dirà se un’ omelia è omofoba o no? Non esiste una definizione giuridica di omofobia. Temo la libertà interpretativa del giudice”.
Si dice che norme anti discriminatorie già esistevano..
“Infatti. Non vedo il motivo per creare regole ad hoc, una sorta di protezione particolare. Chi alza le mani o insulta è un delinquente a prescindere e va punito, sia che lo faccia su un etero che contro un gay, che va rispettato e mai discriminato. Oggi è possibile criticare tutti, parlare male di tutti, sparlare di tutto, ma non dei gay, una ossessione. Inoltre non esiste tv o programma dove non siano presenti”.
Bruno Volpe