” Ma quale civiltà, è una vergogna”: così tuona in questa intervista che ci ha rilasciato, don Maurizio Patriciello, il coraggioso parroco di Caivano, commentando le linee guida annunciate dal ministro Speranza sull’ uso della pillola abortiva RU 486 senza ricovero ospedaliero entro la nona settimana.
Don Maurizio: il ministro Speranza ha parlato di civiltà..
” Ma quale civiltà, questa è una vergogna. Intanto siamo alla commedia o farsa, davanti a questa cosa orribile. Il ministro annuncia una cosa e il premier Conte afferma di non saperne nulla e lo smentisce. Chi mente? Possibile che un ministro agisca per conto suo?”.
Nel merito?
” Un fatto molto grave che non è libertà, ma anzi banalizzazione della vita. Qui bisognerebbe ascoltare o riascoltare le grandi parole di Madre Teresa di Calcutta sull’ aborto. Buttare un feto nel cesso di casa, passatemi l’ espressione, non è civiltà o libertà e qui la fede non c’ entra nulla. E’ violazione della ragione”.
Perchè senza ricovero?
” Si sono voluti risparmiare i tre giorni di ricovero per banali motivi di cassa sulla pelle delle donne e per ragioni ideologiche. Mi domando: il ministro si è reso conto che un feto di quel tempo e dimensione può spaventare la donna? Che rimarrà traumatizzate e che farlo finire nella tazza del bagno è un evento traumatico, per chi abortisce?. Non hanno pietà. Eppure ci si lamenta, giustamente, di un cagnolino maltrattato o abbandonato e si gioca con la vita umana. Resto dell’ avviso che il ricovero ospedaliero è una garanzia per la donna”.
I consultori?
” Parlo per la mia terra, dove non hanno funzionato. I veri consultori sono le parrocchie. Dopo l’ aborto vengono a piangere da noi sacerdoti”.
Bruno Volpe