“Benigni approfitta abilmente dell’ ignoranza religiosa della gente, tutto qui”: lo afferma in questa intervista che ci ha rilasciato don Pierre Laurent Cabantous, vulcanico parroco scrittore della Concattedrale di Cervia, autore di ottime pubblicazioni.
Don Pierre, la versione di Benigni del Cantico dei Cantici al recente festival di Sanremo ha creato qualche polemica..
“Intanto le dico e me ne vanto, che non ho visto il festival. Ma certamente ho controllato e letto quanto ha proclamato Benigni, ci mancherebbe”.
Ha detto cose corrette?
“No. Una vera accozzaglia di errori e strafalcioni e in quel libro, al contrario di quello che dice Beinigni, non esiste niente di erotico. E’ un testo di amore puro, nel quale la tradizione e i padri della Chiesa leggono l’ amore sponsale di Cristo per la Chiesa, insomma nulla a che vedere con le volgarità dette. Ma qui il problema è di fondo”.
Cioè?
“Non è possibile lasciare il monopolio interpretativo della Parola di Dio ad un attore. Benigni è molto bravo, bisogna riconoscerlo, quando declama Dante, ma questa volta ha sbagliato. A me sorprende, in tutta questa vicenda, ben altro”.
Che cosa?
“Mi sorprende ed anche addolora il silenzio dei cristiani davanti a certe manifestazioni irrispettose. Oggi si tocca con mano un clima di preoccupante rassegnazione, tranne rare eccezioni. Ci stiamo piegando progressivamente alla mentalità del mondo, succede persino nella Chiesa. Mi domando: che cosa sarebbe accaduto se un cristiano avesse proclamato in quel modo un brano del Corano? Il putiferio. I credenti devono tornare ed anche in fretta ad essere luc e del mondo e sale della terra come abbiamo letto nel Vangelo domenicale recente”.
Durante il festival si sono verificati altri episodi per lo meno discutibili..
“Quel festival è diventato la chiara espressione della cultura dominante, effimera e vuota. Il problema è: abbiamo noi credenti la forza e soprattutto la volontà di colmare tale vuoto?”.
Benigni ha sostenuto che il Cantico dei Cantici è il libro più sacro della Bibbia, vero?
“Una balla, inesatta. Lui, per dire queste cose, approfitta della colossale ignoranza religiosa della gente, fa il suo mestiere e ne approfitta profumatamente pagato ed applaudito. Tutta la Bibbia è Parola di Dio e non è pensabile fare scale di valori. Non esiste un libro più sacro degli altri. La Bibbia ci parla di Dio ed è giusto ricordare che tutto ruota attorno alla Sacra Scrittura, ma anche al Magistero e alla Tradizione”.
Bruno Volpe