“Fuorviante. Certi teologi ci vogliono riportare agli anni 60, alla contestazione contro Paolo VI, avvelenano i pozzi della retta fede”: dalla Polonia il professor Don Robert Skrzypczak, uno dei più autorevoli teologi dogmatici del suo paese e docente alla Pontificia di Varsavia, prende posizione sulle affermazioni di don Stefano Chiodi, membro della Pontificia Accademia per la Vita, secondo il quale è ammissibile la contraccezione secondo metodi artificiali.
Don Robert, è ammissibile in ottica cattolica, la contraccezione artificiale?
“Mai. Chi dice questo, specie se teologo, è un ingannatore, mette in atto un tentativo di avvelenare i pozzi della retta fede e della dottrina. Siamo davanti ad affermazioni false e fuorvianti, certi teologi vogliono farci tornare alla fine degli anni 60 , alla contestazione contro Paolo VI”.
E la contraccezione?
” Intrinsecamente disordinata, come il suo uso. Non è vero che sia in violazione del sesto comandamento, ma del primo, cioè va contro la fiducia verso Dio. I genitori sono collaboratori di Dio. Certi teologi ormai portano il caos dottrinale, mentre è bene sempre attenersi al Magistero della Chiesa e al Catechsimo. Le affermazioni del teologo Chiodi in un certo qual modo, dimostrano le difficoltà di interpretazione e la ambiguità di Amoris Laetitia in alcuni passaggi”.
Ma Chiodi fa parte della Pontificia Accademia per la Vita…
” Ancora più grave. Una posizione confusa che crea, proprio per la sua posizione, maggior scandalo. La Congregazione della Dottrina per la Fede, a mio avviso dovrebbe intervenire o i suoi superiori. Spesso, almeno qui in Polonia ci sentiamo confusi da parte di affermazioni o condotte che avvengono dentro il Vaticano”.
Come la medaglia alla esponente abortista?
” Esatto. Dimostra che alcune cose in Vaticano non funzionano. Tempo fa successe un evento simile con un giornalista della BBC, ma almeno quello non era prevedibile. Noi povere pecore dell’ ovile davanti a queste cose rimaniamo sbigottiti e peplessi. Quali meriti hanno mai premiato?”.
L’ aborto?
” Un crimine , lo ha detto con chiarezza Giovanni Paolo II usando la sua autorità e la infallibilità, è uno degli atti più gravi, un omicidio e bisogna fare leggi più adeguate . Penso che bisogna rispettare sempre la sacralità della vita umana e il peccato deve essere chiamato col suo nome, con chiarezza, senza scivolare nella pericolosa logica delle situazioni ,relativista, o in eccessi di misericordia priva di senso. Chi fa l’ aborto è scomunicato”.
Famiglia naturale da difendere?
” La famiglia deve essere sempre protetta. Ma non condivido la espressione famiglia naturale, sbagliata. Non vi è bisogno di aggettivi per la famiglia che è una sola: quella composta da uomo, donna uniti nel sacramento del matrimonio indissolubile, aperta alla vita”.
Bruno Volpe