Con una lettera intitolata “Decisione sui Boy Scouts d’America”, datata 3 agosto 2015, monsignor David Dennis Kagan, vescovo dal 19 ottobre 2011 della diocesi di Bismarck (una sede suffraganea dell’arcidiocesi di Saint Paul e Minneapolis) che comprende 23 contee nella parte occidentale dello Stato statunitense del Dakota del Nord, scrivendo ai «cari cattolici fedeli della Diocesi di Bismarck» che frequentano le 98 parrocchie della diocesi, ricordando che «come previsto, i Boy Scouts d’America hanno votato per ammettere apertamente nell’organizzazione, nelle posizioni di leadership, gay adulti», il vescovo ha decretato che, «con effetto immediato», la Chiesa cattolica della diocesi di Bismarck (con le sue parrocchie, scuole e altre istituzioni), è formalmente “disaffiliated” dai Boy Scouts d’America. «In coscienza, come capo-pastore della diocesi di Bismarck, non posso permettere che le nostre istituzioni cattoliche accettino di partecipare, direttamente o indirettamente, a qualsiasi organizzazione che ha politiche e metodi che contraddicono gli autorevoli insegnamenti morali della chiesa cattolica».
Monsignor Kagan ha esortato gli sponsor e i dirigenti dei gruppi scout di prendere in considerazione l’adesione ad altre organizzazioni. Per i ragazzi ha suggerito alternative come la Federazione della North American Explorers, la Columbian Squires dei Cavalieri di Colombo e la Trail Life USA. Per le ragazze ha suggerito l’American Heritage Girls, il Little Flowers Girls’Club e, ancora, la Federazione della North American Explorers. Malumori contro la decisione di ammettere i gay tra i capi scout sono stati espressi anche dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (i mormoni), che sono tra i più grandi sponsor dei gruppi scout americani. «L’ammissione di leader apertamente gay è in contrasto con le dottrine della chiesa mormone e con i valori tradizionali dei Boy Scouts d’America», hanno detto i vertici della Chiesa fondata Joseph Smith.
Maria Rocca
Questa del vescovo si chiama semplicemente COERENZA