Due vescovi statunitensi hanno richiesto al presidente Donald Trump di fermare le esecuzioni federali di pene di morte, previste tra qui e gennaio. Le esecuzioni previste sono cinque e due sono state già effettuate; erano diciassette anni che negli Usa non si tenevano più esecuzioni ordinate da giudici federali.
Per quest’anno sono giù dieci le esecuzioni effettuate e si tratta delle prime esecuzioni portate a termine nel periodo in cui si prepara lo scambio al vertice della Casa Bianca in 130 anni. In tutti gli Stati Uniti sono state portate a termini diciassette esecuzioni della pena di morte nel 2020. Cinque, da altrettanti Stati: Texas, Missouri, Tennessee, Alabama e Georgia.
“Siamo tutti peccatori. Alcuni di noi hanno fatto cose terribili. La giustizia è necessaria per la pace, ma le esecuzioni non risolvono nulla.” Con queste parole gli arcivescovi Paul Coakley di Oklahoma City e Joseph Naumann di Kansas City hanno chiesto a Trump di fermarsi. “Quest’avvento- continuano – il Signore viene per amarci anche se non lo meritiamo. Pentiamoci ed accogliamo questo dono. Chiediamo al presidente Trump e al procuratore generale Barr, in riconoscimento dell’immeritato dono Dio di poterci dare amore l’un l’altro, di fermare queste esecuzioni.”