Un doppio episodio di profanazione è accaduto nei giorni scorsi in America latina. Nel quartiere di Flores, a Buenos Aires (capitale dell’Argentina) è stata attaccata un’immagine di San Giuseppe posizionata davanti la Basilica del quartiere, dove l’attuale Papa spesso si recava per la preghiera e la riflessione. L’immagine era contenuta dentro un supporto di vetro, che è stato distrutto attraverso l’utilizzo di una piastrella del marciapiede. Dopo aver infranto l’edicola votiva, i vandali hanno lasciato l’immagine sul marciapiede.
Un episodio, se possibile, ancor più grave si è verificato in Cile dove uomini mascherati hanno saccheggiato la Chiesa della Gratitud Nacional, di Santiago del Cile, la capitale. Durante una marcia di protesta contro il governo di sinistra, organizzata dal movimento studentesco, tra 10 e 15 soggetti sono entrati in Chiesa, hanno rubato diversi oggetti all’interno della cappella di Alamedatra, hanno poi preso un crocifisso, che hanno staccato da una altezza di tre metri (visto che campeggiava dietro l’altare), lo hanno portato in piazza, tra risa e grida, e lo hanno distrutto calpestandolo, colpendolo con bastoni e staccandogli testa, braccia e gambe. Gli studenti erano in parte armati, con il volto coperto e dotati di maschere anti-gas per resistere ai lacrimogeni della polizia. Gli agenti in assetto anti-sommossa sono riusciti a fatica a disperdere la folla usando gli idranti, non prima che questa però abbia vandalizzato e profanato la chiesa della Gratitudine nazionale.
Il ministro degli Interni Mario Fernandez ha dichiarato: «Ciò che abbiamo visto è un sintomo molto preoccupante di quello che alcune persone vogliono cominciare a fare al nostro paese». La Chiesa cattolica ha chiesto che i responsabili non rimangano impuniti. Marcelo Correa, a nome del movimento studentesco, in qualità di portavoce del Cones e Presidente del Centro “de Estudiantes Salesianos Alameda” ha condannato l’accaduto.
La Chiesa della Gratitudine Nazionale aveva subito altri attacchi mascherati anche durante gli anni 2011 e 2015. Il parroco padre Marek Burzawa ha avvertito che ci potrebbero essere altri incidenti: “tre settimane fa ho chiesto una riunione urgente con il sindaco della regione metropolitana mi è stato dato un appuntamento per agosto. Immaginate cosa vuol dire attendere agosto sapendo che ogni settimana ci sono gravi problemi nel centro di Santiago”. Il sacerdote ha aggiunto: “condanniamo con forza queste situazioni, non si può essere d’accordo con quello che sta accadendo, con il tipo di paese stiamo costruendo. È giunto il momento di fare una seria riflessione su tali manifestazioni”. Il parroco, quindi, ha accusato la Municipalità metropolitana di quanto accaduto e ha annunciato lo studio di azioni legali. “I responsabili sono coloro che ha autorizzato le manifestazioni – dice –. Stiamo valutando un’azione legale, speriamo di avere una migliore protezione in occasione di marce che verranno organizzate in futuro”.
Matteo Orlando