di Mariella Lentini*
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Paolo D’Ambrosio è un frate francescano del Quattrocento. La sua umile e semplice vita è un esempio per i bambini e i giovani di ogni epoca, anche di oggi, per capire cos’è il Bene e cos’è il Male, in una società in cui sembrano prevalere egoismo, frivolezza e apparire.
Il piccolo Paolo nasce il 24 gennaio 1432 in una povera, ma religiosissima famiglia a Cropani, un paesino di collina della Calabria che si affaccia sul mare, in provincia di Catanzaro. La notte della nascita di Paolo i paesani vedono stupiti del fuoco avvolgere la sua casa. Sembra un incendio, invece è una luce che preannuncia la nascita di un bambino che diffonderà tanto amore.
Paolo vuole bene ai suoi genitori e ai suoi fratelli. È un fanciullo buono, generoso, gentile, servizievole. Non fa mai i capricci. Recita le preghiere, è molto bello e tutti lo chiamano “Angelo”. Studia e svolge i compiti con gioia e buona volontà. A diciotto anni diventa frate ed entra nel Convento San Salvatore del Terz’Ordine Regolare di San Francesco d’Assisi di Cropani.
Paolo cerca la solitudine e il silenzio per contemplare Dio e le bellezze del Creato. Va a vivere per molti anni nell’Eremo di Santa Maria dello Spirito a Scavigna, vicino a Cropani, dove in alcune grotte prega e digiuna. Per umiltà non diventa sacerdote, ma obbedisce quando lo ordinano nel 1485 “sacerdote in eterno”. Il suo ascetismo è accompagnato da una fervente opera nel sociale. Il suo sguardo caritatevole è rivolto verso gli ultimi e i bisognosi, afflitti da guerre, epidemie e fame. Aiutato dalla madre, Paolo cura gli ammalati, dona cibo ai poveri, riappacifica, ascolta, conforta, consiglia, dà serenità. Tantissimi accorrono a lui.
E quanti prodigi compie il Beato Paolo! Il più famoso avviene quando Paolo si incammina per visitare i luoghi santi d’Italia. A Roma, mentre celebra la Messa nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione, avvolto da una nuvola scesa dal Cielo, diventa invisibile. Ricompare e racconta al superiore di essere stato a Cropani dal padre morente. Il Beato Paolo D’Ambrosio muore il 24 gennaio 1489 a Scavigna e per sua intercessione, subito dopo, invocando il suo nome, avvengono guarigioni miracolose di ciechi, sordi, zoppi, moribondi, e abbondanti raccolti. Il suo corpo riposa a Cropani dove ancora oggi, come cinque secoli fa, l’umile frate è venerato e invocato.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”