di Mariella Lentini*
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Alessia nasce in Francia, a Remiremont, nel 1576. È una bambina intelligente, ricca e vanitosa. Con il passare degli anni si trasforma in una ragazza molto graziosa. Ride, scherza, ha tanti amici. Le piacciono i bei vestiti, ama partecipare a feste danzanti e avere corteggiatori che la ammirano per la sua bellezza. Un giorno, però, accade qualcosa che cambia il suo cuore. Alessia è in crisi, si sente insoddisfatta e si pone dei dubbi sulla propria condotta. Intanto Dio le manda dei messaggi ai quali Alessia non può sfuggire. Durante la Messa la ragazza sente il rullo di un tamburo che la agita molto. Poi ha una visione: uno spirito del Male batte forte il tamburo seguito da ragazzi in festa.
Alessia è terrorizzata dalla visione e capisce all’istante che deve cambiare vita. Desidera fare contento il Cielo e le cose gradite a Dio. La giovane non sfoggia più vestiti sfarzosi, si copre la testa con un velo bianco, fa voto di castità e con il sostegno morale del parroco Pietro Fourier (futuro santo), entra in un monastero. Durante la preghiera Dio suggerisce ad Alessia di aprire una scuola per istruire le ragazze povere. Nel 1597 la religiosa trova quattro pie donne disposte ad aiutarla nell’impresa e assieme a loro, la notte di Natale, comincia ad accogliere in parrocchia le ragazze povere. Nonostante Alessia e le sue compagne siano accusate di essere delle “pazze”, nel 1598 aprono una scuola per fanciulle a Poussay e nel 1599 un’altra scuola a Mattaincourt. Le ragazze arrivano sempre più numerose.
Alessia deve affrontare alcune difficoltà con i superiori, ma assiste a un’apparizione della Madonna che le mette in braccio Gesù Bambino e la esorta a continuare nella sua missione, senza alcun timore. Alessia diventa famosa per il bene che trasmette alle giovinette e vengono aperte tante altre scuole in Francia. Con il nome di Madre Maria Teresa di Gesù, Alessia fonda la Congregazione delle Canonichesse di Nostra Signora di Sant’Agostino con sede a Nancy. Come madre superiora, la beata segue le scuole con amore e alle future suore insegna soprattutto l’umiltà. Non tollera lo sfarzo nei monasteri ritenuto irrispettoso nei confronti della povertà. Però non fa mancare a nessuna ragazza il necessario: sano e sufficiente cibo, sette ore di sonno, camere e letti puliti. Beata Alessia Le Clerc muore nel 1622 a Nancy gettando tutti nello sconforto.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”