di Mariella Lentini*
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Una povera contadina analfabeta redarguisce con coraggio i potenti che impoveriscono il popolo con troppe tasse. Viene ascoltata perfino dal papa!
In una umile casa di contadini, a Binasco, un paese della provincia di Milano, vicino a Pavia, nel 1445 nasce una bambina, Giovanna Negroni. Nina, come viene chiamata (da Giovannina), cresce amata da papà Zanino e mamma Giacomina, semplici ma religiosi.
La bambina aiuta i genitori con gioia in campagna e in casa: zappa, semina, cucina, riordina i letti, fa il bucato. E prega perché ama Dio. Nina desidera diventare suora ma in convento non la vogliono perché, come tante coetanee, è illetterata.
La ragazza non si perde d’animo: torna a casa e da sola cerca di imparare a leggere. Non ci riesce. L’apparizione della Madre di Gesù, avvolta da una Luce sfolgorante, arriva in suo aiuto. La Madonna le dice di stare tranquilla, basta che impari il significato di tre colori: bianco, la purezza del cuore; nero, le colpe del prossimo per le quali avere pazienza e pregare; rosso, la sofferenza di Gesù crocifisso su cui meditare ogni dì. Giovannina è felice.
A ventidue anni si presenta nel Convento agostiniano di Santa Marta a Milano, dove viene accolta anche se non sa leggere i Libri Sacri.
Giovanna diventa Veronica, mangia poco, dorme sulla paglia, svolge lavori umili e si reca ad elemosinare di porta in porta per il convento e i poveri, offrendo a tutti conforto e consigli. Dio è con lei. Una volta cade da un ponte, miracolosamente si salva e le uova ricevute in elemosina rimangono intatte. Intanto le sue celesti visioni aumentano: Gesù Bambino, l’angelo custode e San Giuseppe le suggeriscono di parlare ai potenti per esortarli al Bene.
Veronica, semplice contadina che non sa leggere né scrivere, parla a Ludovico Sforza (il Moro), duca di Milano, per rimproverargli i suoi peccati. Si reca anche a Roma dal dissoluto papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia). La beata agostiniana si mette in viaggio in groppa a un somaro; viene accolta prima degli altri che aspettano da giorni di essere ricevuti e ascoltata benevolmente dal papa, nonostante i suoi duri ammonimenti. Veronica ha il dono della profezia e preannuncia la sua morte avvenuta nel 1497 a Milano, dopo la quale avvengono miracoli. Il suo corpo è custodito con venerazione nella Chiesa di Binasco.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”