di Mariella Lentini*
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Filippo nasce nel 1605 a Corleone (Palermo). Il padre, calzolaio, uomo buono, religioso e caritatevole, si chiama Leonardo Latini e la madre Francesca Sciascia. Filippo ha sei fratelli ed è ancora bambino quando il padre gli insegna il suo mestiere. A Filippo non piace aggiustare le scarpe e confezionarne di nuove. Lui è molto abile con la spada e sogna una vita eroica come difensore degli oppressi. È un ragazzone alto e robusto quando a diciotto anni diventa il più bravo e rispettato spadaccino della Sicilia. Un giorno, per difendere una ragazza, affronta alcuni soldati disarmandoli in poco tempo. La sua fama di spadaccino imbattibile si diffonde e Filippo deve vedersela con chi gli contende il primato. Purtroppo in uno di questi duelli Filippo ferisce gravemente il rivale. Scappa e si rifugia in un convento poiché i familiari della vittima lo cercano per vendicarsi. Filippo riflette sulla sua vita e capisce di aver percorso una strada sbagliata.
Nel 1631 indossa il saio e con l’umile mansione di cuoco diventa frate francescano dell’Ordine dei Minori Cappuccini. Il famoso spadaccino cambia il suo nome in Bernardo; prega, lavora e fa tante rinunce per espiare le sue colpe: mangia pochissimo, anche solo un tozzo di pane. Così l’ex spadaccino pentito ottiene da Dio il perdono e la facoltà di fare miracoli. Durante un’epidemia il buon frate sarebbe rimasto l’unico sano ad assistere i confratelli. Quando sente il contagio su di sé, Bernardo prende una statuetta di San Francesco e se la nasconde dentro la manica, chiedendo al “Poverello d’Assisi” di farlo guarire, altrimenti non l’avrebbe rimessa al suo posto in chiesa. Le sue preghiere vengono ascoltate: Bernardo guarisce all’istante per assistere gli ammalati. Fra Bernardo è molto richiesto dalla gente che accorre a lui per chiedere la guarigione del fisico e dell’anima, oppure di una mucca o di un asino, animali importantissimi per la sopravvivenza della famiglia. Per questo Fra Bernardo viene invidiato dai confratelli, ma il santo risponde con la pazienza e la mitezza anche quando lo accusano di essere un impostore. San Bernardo da Corleone muore a Palermo nel 1667.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”