di Mariella Lentini*
Definito il “Discepolo che Gesù amava”, Giovanni vive oltre cent’anni. È il più giovane apostolo di Gesù e uno dei quattro evangelisti (gli altri sono Matteo, Marco e Luca). Scrive il quarto Vangelo con particolare attenzione ai miracoli compiuti dal Maestro e nei suoi scritti si definisce «colui che annuncia ciò che ha visto con i propri occhi».
Giovanni è un pescatore della Galilea. Gesù lo sceglie per primo mentre è intento a sistemare le reti assieme a suo fratello Giacomo il Maggiore e agli altri pescatori Simone e Andrea. I due fratelli verranno soprannominati da Gesù: “Figli del tuono” per il loro temperamento impetuoso. Giovanni è seduto accanto a Gesù durante l’ultima cena. Poco prima di morire crocifisso, il Figlio di Dio affida a Giovanni, suo apostolo prediletto, la Madonna dicendogli: «Ecco tua madre». E ancora è Giovanni il primo apostolo a riconoscere Gesù risorto quando appare sul Lago di Galilea. Lo vediamo, poi, al fianco di San Pietro nella predicazione del messaggio cristiano.
Giovanni va via da Gerusalemme (anno 57) e continua il suo apostolato in Asia Minore dove dà vita a molte chiese. A Roma rimane miracolosamente illeso dopo essere stato gettato nell’olio bollente e, in seguito, viene esiliato sull’isola di Patmos (Grecia) a causa della persecuzione dei cristiani, sotto il regno di Domiziano. In quest’isola l’evangelista scrive il Libro dell’Apocalisse (rivelazioni sul destino dell’umanità). Infine il santo si stabilisce a Efeso (Turchia) con Maria, madre di Gesù, dove l’apostolo si spegne in età avanzata, secondo la tradizione nel 104, sotto il regno di Traiano. In questo luogo, ormai molto anziano, Giovanni scrive il quarto Vangelo. Predica sempre, fino all’ultimo, e la frase che ripete spesso è: «Amatevi gli uni gli altri» perché secondo l’apostolo è questo che desidera Dio e se si fa questo non serve altro.
San Giovanni evangelista è protettore di artisti, scrittori cattolici, editori, librai, cartolai, stampatori, fabbricanti di carta, rilegatori di libri, tipografi, teologi, chimici, vedove. Viene invocato per avere buone amicizie e contro quelle false, nonché contro le intossicazioni alimentari. Protegge anche chi corre il rischio di rimanere ustionato. I suoi simboli nelle raffigurazioni sono il libro e l’aquila. A Roma la grande Basilica di San Giovanni in Laterano è a lui intitolata.
* Autrice del libro“Santi compagni guida per tutti i giorni”