di Mariella Lentini*
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Gudula (nome di origine celtica, significa “buona, gentile”) è una bambina fortunata perché i suoi genitori, parenti dell’imperatore Carlo Magno, sono ricchi e nobili. Molti componenti della sua famiglia sono santi come la madre Amalberga, la sorella Raineld e la cugina Gertrude di Nivelles. Il padre, il conte Witger, diventerà monaco. Gudula nasce in Belgio, ad Hamme, nel 650 e, già da bambina invece di giocare, preferisce pregare. Ha bei vestiti, cibo in abbondanza, dolci di tutti i tipi, una stanzetta riscaldata, tanti giocattoli, un giardino dove correre all’aria aperta, due genitori che le vogliono bene. Invece tanti altri bambini non hanno nulla.
La buona Gudula pensa a loro, ai bambini poveri senza famiglia né casa, nulla da mangiare né legna per scaldarsi. Pensa ai bambini che tremano per il freddo e piangono per la fame, sporchi, vestiti di stracci, sfruttati e picchiati da chi li fa lavorare come schiavi o li costringe a rubare, a scappare, a nascondersi. Bambini sfortunati a cui nessuno dà una carezza, rimbocca le coperte e dà il bacio della buona notte. Gudula, con questi pensieri, entra nel Convento di Nivelles per ricevere una buona educazione dalla cugina e madrina Santa Gertrude.
La cugina purtroppo muore e così Gudula torna a casa dai suoi genitori. Qui le sue giornate trascorrono in maniera semplice e umile: mangia solo il necessario per vivere e compie opere di carità verso i bisognosi. Inoltre la santa tutti i giorni, al mattino presto, quando il sole sta per sorgere, si reca a piedi in chiesa per pregare: per la sua famiglia, i servi, i contadini, i cavalieri, i malati e i bambini. La chiesa è lontana da casa sua quattro chilometri e d’inverno Gudula cammina quando è ancora buio.
La santa porta sempre con sé una lanterna per farsi luce. Si racconta che un giorno, mentre attraversava il bosco per andare a Messa, gli spiritelli del Male, indispettiti dalla bontà della fanciulla, con un soffio abbiano spento il lume della lanterna lasciando Gudula in balia delle tenebre. La ragazza non si perde d’animo: prega rivolta al Cielo e subito il lume si riaccende. Santa Gudula muore intorno al 712 ad Hamme. È patrona del Belgio e di Bruxelles dove sorge una splendida cattedrale a lei dedicata e dove si svolgono le cerimonie religiose della famiglia reale belga. Il suo emblema è una lanterna e viene invocata per la buona salute dei bambini.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”