di Mariella Lentini*
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Virginia Centurione nasce nel 1587 a Genova. La sua famiglia è nobile e molto ricca. Il padre, Giorgio, è stato anche doge della Repubblica. La madre, Lelia Spinola, educa la figlia ad amare Gesù, ma anche il latino perché possa leggere le opere letterarie. E questo, a quei tempi, era inconsueto perché alle bambine non veniva impartita istruzione. Quando Virginia ha sei anni, la madre muore. Diventata una bella ragazza, Virginia desidera consacrarsi al Signore, ma il padre le procura un marito, il nobile Gaspare Bracelli. La fanciulla scoppia a piangere perché sa di non potersi opporre alla volontà del padre.
A quindici anni Virginia si sposa. Il giovane marito diciannovenne, è infedele: rincasa all’alba, ha il vizio del gioco e vive gozzovigliando, anche quando nascono due bambine, Lelia e Isabella. Virginia non si lamenta ed è docile con lui. Quando Gaspare si ammala, lo accudisce con dedizione, ma il giovane muore a soli ventiquattro anni, lasciando Virginia vedova a vent’anni. Padre e suocera pensano a un altro matrimonio. La giovane, però, questa volta è irremovibile e per dimostrare che fa sul serio si taglia i meravigliosi capelli biondi. Abita in casa con la suocera, fa la mamma, prega e si dedica all’assistenza di poveri, vecchi e bambini bisognosi, devolvendo le sue ricchezze e recandosi personalmente nei tuguri, indossando vestiti umili. Per loro cerca lavoro, istituisce scuole popolari gratuite e fa ricoverare in ospedale i malati. Sono tempi difficili. C’è la guerra tra il Ducato di Savoia e la Repubblica di Genova. La città è invasa da profughi e prigionieri. Epidemie e disoccupazione dilagano. Le figlie di Virginia si sono sposate. La suocera è morta.
Virginia nel suo palazzo vive sola con la servitù. Una sera, mentre prega, sente un pianto. Apre la porta e vede una ragazza in lacrime, intirizzita dal freddo e affamata. Virginia la accoglie in casa. Sarà la prima di tante altre ragazze disperate. La vedova prende, poi, in affitto un ex convento nei pressi di Monte Calvario perché le donne da accogliere aumentano sempre di più. Con l’aiuto di parenti, amici e nobili benefattori, Virginia fonda l’Opera di Nostra Signora del Rifugio e assieme a molte gentildonne genovesi dà vita all’associazione delle “Cento Signore della Misericordia”. La santa ligure muore a Genova nel 1651. Ancora oggi le suore dell’Opera fondata da Virginia sono presenti in Italia e nel mondo, per portare conforto ai derelitti dei nostri giorni.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”