di Mariella Lentini*
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Ha davanti a sé un futuro brillante, vincente. Potrebbe fare carriera in politica e come militare perché la sua famiglia è ricca e potente. Ma Ildefonso (il cui nome significa “pronto alla battaglia”, dal tedesco antico hiltifuns) preferisce farsi monaco: pregare, studiare, scrivere, insegnare agli altri il sapere. Nasce a Toledo (Spagna) nel 607. Entra in monastero e qui si ferma fino a cinquant’anni. Ama tanto la Madre di Gesù e in suo onore scrive vari libri. Ildefonso vorrebbe rimanere un semplice monaco, ma è talmente colto, intelligente, di buon carattere e bravo nello scrivere e nel parlare in pubblico, da essere nominato, malgrado il suo diniego, abate alla guida del monastero.
Quando muore il vescovo di Toledo Eugenio II, il re dei Visigoti Recesvinto chiede con insistenza a Ildefonso di prendere il suo posto. Il santo vorrebbe restare nel suo monastero, ma alla fine deve accettare il nuovo prestigioso e difficile incarico. Come vescovo della capitale del regno dei Visigoti scrive tante lettere ai potenti, sia della Chiesa, sia dell’impero, per denunciare scandali e soprusi. Un giorno si narra di un fatto prodigioso legato alla venerazione che Ildefonso nutre nei confronti della Vergine Maria.
La vigilia della solenne festa dell’Assunzione in Cielo della Vergine Maria, la notte del 14 agosto, nella Cattedrale di Toledo, il vescovo Ildefonso intona le lodi alla Madre di Dio assieme ai suoi diaconi, ed ecco sull’altare compare una forte luce che stupisce e intimorisce i presenti, facendoli arretrare. Ildefonso si avvicina e, con grande meraviglia, vede la Madonna che amorevolmente gli porge un abito (la “pianeta” indossata durante le celebrazioni mariane) proferendo le seguenti parole: «Tu mi sei fedele. Prendi questa veste che Gesù ha preso dal suo forziere e indossala solo durante le feste a me dedicate». Ancora oggi nella Cattedrale di Toledo si può visitare il luogo dove è apparsa la Madonna. Sant’Ildefonso, tuttora molto amato e venerato in Spagna, muore a Toledo nel 667. Dopo l’invasione degli Arabi, le sue spoglie sono state trasferite a Zamora, in Castiglia.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”