di Mariella Lentini*
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Subito dopo il giorno di Natale viene festeggiato il primo cristiano martire. Si chiama Stefano e di lui non si conoscono né luogo né data di nascita. L’evangelista San Luca narra la sua storia nel libro degli Atti degli Apostoli.
Stefano è un giovane di bell’aspetto, saggio, colto, intelligente, laborioso. Vive a Gerusalemme, ma le sue origini sarebbero greche. Fa parte del gruppo di cristiani che dopo l’ascensione di Gesù in Cielo vive in comunità, dove i beni vengono messi tutti insieme e amministrati per i bisogni di ognuno. Un giorno gli apostoli, impegnati a predicare il messaggio evangelico fra la gente, nominano sette aiutanti affinché provvedano a distribuire il cibo a vedove e orfani. Il primo ad essere scelto è il giovane Stefano. Egli pensa ai poveri con diligenza e amore, ma ha anche la facoltà di parlare talmente bene da riuscire ad ottenere numerose conversioni tra gli ebrei. E compie vari miracoli di guarigione.
Verso l’anno 35, le autorità religiose che avevano accusato e crocifisso ingiustamente Gesù sono le stesse che adesso, con invidia, accusano Stefano di blasfemia. Il giovane, con il suo eloquio incanta tutti e riesce a discolparsi da ogni calunnia. Ad un certo punto il suo volto si illumina tanto da farlo sembrare un angelo. Mentre i sacerdoti del tempio ebreo lo processano, Stefano ha una visione e dichiara davanti a tutti: «Contemplo i Cieli aperti e Gesù che siede alla destra di Dio», e accusa i suoi avversari di aver ucciso Gesù. La folla, furibonda, lo afferra e lo trascina fuori Gerusalemme per lapidarlo. Lui risponde ripetendo le stesse parole di perdono di Gesù in croce: «Dio ti affido la mia anima e non imputare loro questo peccato». Assieme ai suoi assassini c’è anche un altro giovane, Saulo, che assiste al linciaggio. Diventerà Paolo, il santo che, da persecutore dei cristiani, si trasformerà in grande evangelizzatore. Da quel momento i cristiani fuggiranno da Gerusalemme per andare di città in città a far conoscere Gesù.
La devozione per Stefano si diffonde in tutto il mondo, così come i tanti miracoli di guarigione avvenuti per sua intercessione. Ad Ancona, nella Chiesa di Santa Maria della Piazza, è custodita una delle pietre lanciate contro di lui. Stefano è protettore di piastrellisti e muratori. Viene invocato contro emicrania, amnesia e calcoli renali e per proteggere la testa.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”