Introducendo i lavori del Consiglio episcopale permanente, in corso a Roma fino al 26 gennaio, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha fatto riferimento alle votazioni per eleggere il Presidente della Repubblica, che iniziano oggi. Ha poi reso omaggio al settennato del presidente uscente, Sergio Mattarella, e alla figura di David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo recentemente scomparso. Ecco il testo integrale tratto dall’introduzione del cardinale presidente.
“L’ascolto della realtà non è disincanto o esercizio astratto, ma è un dovere che interpella direttamente anche le responsabilità della politica. È il presupposto di ogni decisione ed è esso stesso un elemento che qualifica l’azione pubblica. Proprio oggi iniziano le votazioni per eleggere il Presidente della Repubblica. Il Parlamento in seduta comune saprà cogliere il desiderio di unità espresso dal Paese? Non possiamo che auspicarlo nell’interesse generale. Lo spirito unitario che anima la stragrande maggioranza degli italiani ha trovato finora un interprete coerente e disinteressato nella persona di Sergio Mattarella, il cui esempio di uomo e di statista si pone ora come un limpido punto di riferimento nelle scelte che devono essere compiute alla luce della Costituzione. A lui rinnoviamo il nostro saluto rispettoso e grato. Il desiderio comune di dialogo e di solidarietà, peraltro, nei giorni scorsi si è manifestato con un’ampiezza e una spontaneità confortanti intorno alla figura di David Sassoli, la cui vicenda terrena si è consumata così prematuramente. Sarebbe un’imperdonabile superficialità non dare ascolto a questo sentimento collettivo che trova il suo fondamento nel lascito umano e ideale di Sassoli. Nel suo impegno professionale e come uomo delle istituzioni europee, egli si è sempre speso per una società più solidale e più attenta ai bisogni dei giovani e degli ultimi, sostenendo in ogni sede la necessità di abbattere muri e costruire ponti. Di questo c’è urgente bisogno in un momento in cui le tensioni e i conflitti si sono fatti particolarmente acuti anche vicino a noi”. (SIR)