“Servitore di Dio e della Umanità”, è il titolo della eccellente biografia del Papa Emerito Benedetto XVI scritta dal teologo e professore Elio Guerriero, per oltre venti anni direttore e responsabile della edizione italiana della prestigiosa rivista Communio. Il volume è edito per i tipi di Mondadori. Elio Guerriero, grande amico personale di Papa Ratzinger, ne traccia con assoluto garbo, un ritratto equilibrato nel quale dosa con sapienza, ricerca e fedeltà storica a riferimenti di teologia. Nel viene fuori un lavoro da leggere con molta attenzione. La Fede Quotidiana ha intervistato l’ autore.
Professor Guerriero, perchè quel titolo?
” Intanto svelo il motivo che mi ha portato a scrivere il libro. A Ratzinger mi unisce un solido rapporto di amicizia personale e ci vediamo due o tre volte all’ anno, inoltre per oltre venti ho diretto la edizione italiana di Communio della quale egli è stato uno degli ispiratori”.
Un punto delicato. Perchè il Papa Emerito ha rassegnato le dimissioni?
” Non ci sono fatti misteriosi o complotti . Egli era molto stanco e provato fisicamente e questa stanchezza ha avuto la meglio su un fisico che sempre è stato cagionevole”.
Si è parlato di un Ratzinger immenso teologo, ma poco propenso al comando…
” Questo è parzialmente vero, ma non bisogna esagerare. Certamente è un uomo mite e gentile, però non ingenuo o peggio arrendevole. Ha capito subito che la Chiesa aveva bisogno di riforme e non può rimanere ferma”.
Uno dei capisaldi del suo Magistero è stata la lotta al relativismo…
” Ha inteso sempre porre al centro del suo messaggio la ricerca della verità. Tutto il suo magistero va in questa direzione. Per questo motivo ho scelto il titolo Servitore di Dio e della Umanità, perché cercando quello che è vero, Ratzinger ha deciso di dedicarsi totalmente sia a Dio che all’ Uomo”.
La stampa non è stata mai troppo benevola con lui …
” Purtroppo non ci sta, per ragioni pratiche, niente di più relativo della stampa, specie quella quotidiana. E dico che Ratzinger, sempre rispettando tutti, non si è curato molto dei giudizi e di quello che si scriveva di lui, ma ha sempre scelto la verità, anche se scomoda o impopolare”.
Secondo lei il discorso di Ratisbona fu profetico?
” In quel caso, egli metteva il dito in un problema scottante, il rapporto fede- ragione che non sono confliggenti, però non è stato compreso. I primi a scagliarsi contro di lui furono proprio gli occidentali ed un quotidiano degli Stati Uniti, ovviamente si accodarono i musulmani. Ma diciamolo che fu proprio il mondo occidentale o parte di esso a negargli solidarietà e ne rimase colpito”.
Lei lo vede anche oggi. Come sta il Papa Emerito?
“Lo trovo lucido sia pur con gli acciacchi dovuti alla età, ma segue tutto con interesse. I rapporti con Papa Francesco? Da quanto so, buoni”.
Bruno Volpe