Un ottimo saggio per non dimenticare il caso Eluana Englaro. E’ quanto si propone il libro, ben documentato, dell’ onorevole Eugenia Roccella dal titolo: “Eluana non deve morire – La politica e il caso Eluana Englaro” ( edizioni Rubettino), presentato recentemente in un hotel di Bari alla presenza dell’autrice con interventi del teologo don Nicola Bux, dell’ onorevole Francesco Paolo Sisto e del senatore Gaetano Quagliariello. Di che cosa si tratta? Tutti ricordiamo i giorni convulsi del caso Englaro che divise politica e società. Alla fine la ragazza venne “ ammazzata” ,privata di alimentazione e idratazione, sulla presunzione, mai formalizzata precedentemente per iscritto, che una persona nelle condizioni di Eluana avrebbe voluto morire. In poche parole, non vi erano dichiarazioni scritte di Eluana in tal senso. Il libro si rivolge alla politica, Parlamento e governo, affinchè facciano presto. Infatti, se entro il 24 Settembre non verrà approvata una legge in merito, provvederà in surroga la Corte Costituzionale con una pronuncia scontata a favore dell’ eutanasia. Nell’ introduzione del testo si legge: “ Spero che ricordare la vicenda di Eluana Englaro possa servire a capire quanto sia necessario, per chi ha a cuore la difesa dell’ umano, proteggere sempre la vita e farlo con maggior forza quando è fragile e minacciata. Questo libro è anche il mio contributo alla politica perché possa riacquistare la consapevolezza e la decisione che dieci anni fa l’ anno animata, scongiurando la china di morte su cui l’ ocidente si sta velocemente animando”. A margine del convegno, abbiamo intervistato Eugenia Roccella.
Roccella, perché questo libro?
“ Siamo a dieci anni dalla morte di Eluana e sembra che la cosa sia stata rimossa, non è giusto. Nel libro ho voluto fare la cronaca precisa di quei giorni, con riferimento a fatti, sentenze, dibattiti, dati politici dell’ evento”.
Pensa che quella vicenda sia stata strumentalizzata?
“ Lo è stata per fare entrare da noi l’ eutanasia, in un momento storico nel quale i principi non negoziabili non sono del tutto chiari. A quel tempo associazioni, avvocati, intellettuali, politici usarono Eluana per arrivare all’ eutanasia. Noi che siamo contrari, non vogliamo imporre a nessuno scelte di vita, ma ricordo che nel nostro ordinamento esiste un favor vitae che va rispettato, lo Stato non può spingere verso la morte. Spiacevolmente chi allora come oggi ragiona in questo senso, è accusato di medioevale e persino insultato”.
Si arrivò ad uno scontro politico molto acceso…
“ Il governo approvò un decreto legge per salvare Eluana, ma l’allora presidente Napolitano non lo firmò dicendo che non vi erano i presupposti di necessità ed urgenza, eppure si approvava e licenziava di tutto”.
Che cosa chiede dunque alla politica?
“ Che faccia presto. Chi è al governo oggi si definisce populista e sovranista? Bene, lo dimostri, quale occasione migliore di questa ha. Lo faccia con le azioni e non a parole. Se entro Settembre, che è dietro l’ angolo politicamente non arriverà su questo tema una legge, sarà la Corte a surrogare l’ inerzia parlamentare e penso che sempre per sentenza allora potrebbe arrivare l’ eutanasia. Per ora Parlamento e governo non hanno brillato, anzi non hanno fatto niente”.
Bruno Volpe