“Dietro tutto quello che ho fatto, sento che vi è la grande, sapiente, forte mano di San Giovanni Paolo II.” Ce lo dice in questa intervista il cardinale polacco Sua Eminenza Stanislaw Dziwisz, ormai arcivescovo metropolita emerito della diocesi di Cracovia, sostituito da monsignor Marek Jedraszewski.
Eminenza Dziwisz, che bilancio può stilare del suo lungo tempo alla guida della diocesi di Cracovia?
“Intanto sono molto grato al Signore per tutti i suoi doni e benefici. Mi ritengo un umile strumento nelle mani di Dio, ma non posso certamente dimenticare undici anni belli e intensi qui a Cracovia”.
Che cosa la emoziona maggiormente?
” Prima di tutto sostengo che ho fatto quello che ho potuto nel limite delle mie possibilità in una Chiesa, quella di Cracovia e anche polacca, quanto mai vive, fresche. Al mio successore, che stimo, lascio una diocesi che brilla per attenzione e vivacità, una Chiesa giovane, ma molto radicata nella tradizione”.
Ripercorriamo i suoi undici anni a Roma…
” Non è facile in poche battute. Mi sono sempre mosso nel rispetto della volontà di Dio e di San Giovanni Paolo II e posso dire, sento, che vi è la sua grande, ferma, sapiente mano dietro di me. Mi ha guidato al meglio in ogni scelta e decisione Sono moltissime le cose buone che abbiamo realizzato. Tra le tante non posso non ricordare qui a Cracovia il santuario San Giovanni Paolo II e poi nello scorso luglio la Giornata Mondiale della Gioventù, un evento di grazia, che ha illuminato la splendida città di Cracovia e tutta la nazione polacca e per il quale ringrazio il Papa”.
In Polonia, cosa ben diversa da altre nazioni europee, inclusa l’Italia, le Chiese sono piene non solo alla domenica, ma persino nella settimana. Qual è il segreto?
” Non esiste un segreto, se vogliamo usare questa parola. Ma se intendiamo proprio parlare di segreto, allora dico che è la buona catechesi, fedele al Magistero, alla Parola e alla tradizione”.
San Giovanni Paolo II ha sempre dedicato grande attenzione al tema della famiglia e relativa pastorale, pensa che oggi si debba fare ugualmente?
” Non è possibile o pensare di agire diversamente e la famiglia composta da uomo e donna merita attenzione e sostegno. San Giovanni Paolo II è sempre stato fedele nel proteggere e sostenere la famiglia e del resto i suoi documenti, questo lo certificano con chiarezza e decisione senza alcuna incertezza interpretativa. Le ripeto quello che ho detto: in tutta la mia vita e le mie scelte sento sempre la mano di Giovanni Paolo II, al quale sarò sempre grato”.
Bruno Volpe
Se si dovessero accettare le ideologie LGBT, (uomo – uomo), ( donna – donna) e famiglie allargate, si metterebbe cosi tanta confusione da mettere in pericolo la famiglia naturale e voluta da Dio, ovvero ADAMO ed EVA, tanto da rischiare di fare estinguere la famiglia uomo – donna unita tramite il sacramento del matrimonio. Eppure ogni uomo e donna e degno di rispetto e merita essere amato, ma le ideologie che vanno contro Dio, contro l’amore, quelle sono da rigettare in quanto danneggiano l’umanità fino a farla morire nell’anima. Sono confortato ed è incoraggiante iel leggere ciò che pensa il cardinale Dziwisz e che dice che anche Giovanni Paolo II ha scritto e detto a favore del matrimonio tra uomo e donna e che va protetto. Anche papa Francesco sia delli è dello stesso parere.