Il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, “scomunica” il giornalista Emiliano Fittipaldi che, nel suo ultimo libro, Lussuria ha dedicato alcune pagine al porporato siciliano accusandolo, nella vicenda del presunto prete pedofilo don Elice, di non aver denunciato il sacerdote alla giustizia dello Stato. La Fede Quotidiana ha intervistato il cardinale per sentire la sua versione.
Eminenza, il giornalista Fittipaldi sostiene che lei non avrebbe denunciato ai giudici il sacerdote don Elice e la bacchetta…
” Non ho letto il libro, ma solo alcuni spezzoni pubblicati su un giornale ed effettivamente ho visto che si è occupato del caso di don Elice, ma lo ha fatto male, non so quanto per disinformazione, quanto per prevenzione nei miei riguardi o per tendenziosità”.
Perchè?
” Nella circostanza di don Elice io feci tutto, dico tutto, quello che era nelle mie prerogative. Chiamai il sacerdote, lo sospesi, lo mandai in una comunità terapeutica, dissi alla famiglia della parte offesa che dovevano sentirsi liberi di adire le vie giudiziarie se lo volevano ed ho offerto tutto il mio appoggio e conforto. Ho avviato le procedure canoniche contro il prete, che altro potevo fare?”.
Denunciare, sostiene Fittipaldi…
” Il vescovo non è un pubblico ufficiale e non ha nessun obbligo di denuncia: documenti alla mano, non è tenuto. Le sfere della giustizia civile e canonica sono distinte e separate. Come io non posso accedere giustamente agli atti riservati di chi fa una indagine, alla stessa maniera sono segreti i documenti di una indagine canonica aperta dal vescovo. Anche per il vescovo, come per l’ avvocato o il giornalista, esiste un segreto e la deontologia del ministero. Lo ribadisco: il vescovo non è tenuto a denunciare un prete pedofilo, Fittipaldi si legga i documenti: il vescovo è anche padre per il sacerdote. Un padre non abbandona mai il figlio pur rimproverandolo ed anche punendolo”.
Perchè Fittipaldi la accusa?
” Lui attacca le singole persone per colpire tutta la Chiesa. Non è un fango che scivola su di me, ma sulla istituzione verso la quale lancia gratuito discredito alla ricerca del sensazionalismo. Chi del resto non ama come lui, la Chiesa o non ha fede, compie questi atti. Per lui, la Chiesa non esiste e addirittura deve essere combattuta con la maldicenza. Il suo è un libro che discredita gratuitamente la Chiesa non alla ricerca della verità, ma solo per farsi pubblicità e magari guadagno . Del resto, Fittipaldi mi aveva già attaccato nel recente passato quando aveva erroneamente sostenuto che da Nunzio io avevo comperato degli immobili. Io non ho comperato nulla, sia in Italia che all’ estero”.
Che cosa farà?
“Io non esperisco azioni giudiziarie, almeno lo penso, perchè lei mi insegna, le fonti dei giornalisti sono riservate. Inoltre, agendo, farei a Fittipaldi solo pubblicità gratuita, quello che egli vuole”.
Bruno Volpe