“Quella di Fermo non è una comunità razzista.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana monsignor Vinicio Albanesi, presidente della Comunità Capodarco di Fermo e della Fondazione Caritas in Veritate. E’ il sacerdote che ha dato accoglienza, dopo l’arrivo dalla Nigeria, ad Emmanuel, morto nel corso della rissa con l’indagato Alberto Mancini, e alla sua compagna Chinyery.
Monsignor Albanesi, gli inquirenti parlano di aggravante a sfondo razziale. Pensa che Fermo sia una comunità con tali caratteristiche?
” Niente affatto. Fermo non è una comunità razzista e si è sempre segnalata per serenità di vedute e per accoglienza verso tutti. Non è serio fare di tutta l’ erba un fascio”.
Eppure all’ indagato si contesta proprio l’ aver ammazzato con l’ aggravante del razzismo e prudenza vorrebbe maggior misura nel trarre conclusioni, attendendo lo sviluppo della inchiesta e tutte le testimonianze, anche quelle a discarico dell’ indatato. Il garantismo vale per tutti…
” Questo lo dovranno accertare gli organi inquirenti e non sta a me trarre delle conclusioni. Ritengo tuttavia che nella condotta dell’indagato, se risulterà quello contestato, vi è più ignoranza e rozzezza che reale razzismo. Da quanto pare, costui non era nuovo, come ultrà di calcio a uscite simili. Ritengo che siamo davanti a schegge impazzite, un misto di ignoranza e di fanatismo becero nel quale entra anche, ma non via in via principale, il razzismo”.
Si aspettava nella placida Fermo un episodio simile?
” No: Fermo è una serena e normale cittadina di provincia, e questo evento è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Era difficile immaginare o preventivare roba simile. E’ accaduto da noi, poteva succedere altrove. La mia idea è che sia stato causato da tanta, tanta ignoranza”.
Nel recente passato sono stati collocati ordigni nei pressi della sua chiesa, pensa che vi sia un nesso?
” Tendo ad escluderlo, ma questo è materiale di studio degli inquirenti . Non vedo un legame stretto, anche se probabilmente potrebbe fare parte di un generale clima di insofferenza, chi è in grado di escluiderlo?”.
Il Vescovo Trasarti, ordinario di Fermo, aveva rilasciato una intervista nella quale ravvisava criticità sui migranti…
” Rispetto la opinione del vescovo come quelle di tutti, anche se non condivido”.
La compagna di Emmanuel intendeva laurearsi in medicina…
” Mi impegnerò affinchè possa realizzare il suo sogno. Bisogna assistere le persone fragili come lei è oggi più di ieri. Lo avevo solennemente promesso a lei e voglio portare a termine il mio impegno. Ho toccato con mano qui a Fermo tanta solidarietà e calore verso la ragazza segno che non ci sta razzismo diffuso”.
Bruno Volpe
Ma la volgiamo fare un po’ di carità cristiana (e dovremmo saper tutti che la più grande carità è la Verità) e almeno riportare tutta le testimonianze che confermano quanto dice il fermano? che è un po’ diverso dal racconto patetico della coppietta aggredita?