«Ho accolto la notizia ovviamente con piacere» dice in esclusiva per La Fede Quotidiana il celebre teologo Inos Biffi, relativamente al Premio Ratzinger che ha vinto in questa edizione del 2016, insieme al teologo ortodosso greco Ioannis Kourempeles. Il prossimo 26 novembre, dalle mani di Papa Francesco, riceverà il premio.
Prof. Biffi, quali Papi ha conosciuto lungo la sua vita da sacerdote e teologo?
«Ho conosciuto, ma non l’ho mai incontrato a tu per tu, il grande Pio XII, il papa dei miei verdi anni, stimato e ammirato. Quindi Papa Montini, che mi ha ordinato sacerdote e col quale ero in una certa familiarità personale ed epistolare».
Cosa direbbe a quel folto gruppo di oppositori di Papa Francesco che contrappone al Pontefice regnante il Papa Emerito Ratzinger, considerandolo l’unico Papa legittimo?
«Intanto non è preciso parlare di Papa emerito. Più esattamente si dovrebbe dire: “già papa”. Per esempio se si parla di professore emerito, si indica chi per sè è ancora professore, anche se non insegna più».
Lei si è distinto per un’attività di ricerca scientifica di carattere teologico veramente estesa e profonda. Quali sono stati i principi architettonico ed ermeneutico che ha seguito nel suo lungo percorso teologico?
«Ho tenuto presente in modo speciale l’insegnamento di Tommaso d’Aquino a lungo studiato alla scuola di illustri maestri, tra i quale particolarmente Marie-Dominique Chenu».
Nell’attuale teologia al cristocentrismo viene contrapposto l’antropocentrismo. Lei dove si colloca?
«Sono sostenitore del cristocentrismo, cioè di Cristo Signore, ragione, forma e fondamento di tutta la realtà di fatto esistente».
Qualcuno dice che lei sia un cristocentrista tomista…
«Io non ho mai parlato di cristocentrismo in senso tomista, anche perché si può discutere o resta comunque da precisare in che senso Tommaso sia stato cristocentrista».
Molti definiscono il Medioevo, una lunga epoca buia. Da storico come possiamo sfatare questa “leggenda nera”?
«Quanti parlano di Medioevo epoca buia sono degli autentici somari, che vanno invitati a studiare prima di parlare. D’altronde davanti alla stupidità siano senza difesa».
Lei sarà premiato al termine di un seminario sull’escatologia. I novissimi, la realtà degli angeli e dei demoni sono tematiche bistrattate da quasi tutti i teologi. Come mai?
«La ragione è molto semplice: preferiscono giudicare senza studiare».
Matteo Orlando