M”Il vero problema europeo di questo tempo è una fede cristiana debole e rassegnata. Questo favorisce l’Islam”. Lo dice Monsignor Giovanni D’ Ercole vescovo di Ascoli Piceno, intervistato da La Fede Quotidiana.
Eccellenza, nel commentare le nuove stragi dettate dalla follia islamista, possiamo parlare di attacco ai valori cristiani ed occidentali?
” Io non porrei la questione così. Penso che il vero grande problema europeo e occidentale è ben altro”.
Quale?
” Una fede cristiana debole, forse rassegnata e comunque incerta. Questo indubbiamente incide molto negativamente. Pertanto, se è giusto protestare e rammaricarsi davanti ad atti di violenza, barbarie e terrorismo compiuti dai fondamentalisti islamici, è altrettanto serio recitare il mea culpa in ambito cristiano”.
In che senso parla di cristianesimo debole?
” Prendo ad esempio il fatto che l’ Europa non ha inserito nella sua Costituzione le origini cristiane del continente. E’ stato un fatto molto grave, prima di tutto sotto il profilo culturale e della civiltà. Inoltre, l’Europa vive la cultura del vuoto, dell’ effimero, come se Dio non esistesse. E allora quando ci sta un vuoto, ogni cosa è buona per entrarvi e rimpiazzarlo. Gli islamici hanno capito tutto questo stato di sbandamento dell’ Europa e della sua fede debole e in crisi. Del resto, basta vedere i fatti di cronaca che avvengono ogni giorno”.
Esiste la necessità di una nuova evangelizzazione?
” Bisogna soprattutto essere più coerenti tutti e rinnovare energicamente la nostra fede. Se la risposta alle domande è il nulla, mi sembra palese che si faccia sempre più strada la logica del pensiero debole e fragile nel quale ciascuno si crea la sua verità”.
Il relativismo?
” Esatto. Oggi domina questa fluidità di pensiero, non sappiamo quello che è bene o male, peggio non vogliamo saperlo e tutto diviene relativo. Papa Benedetto XVI questo lo aveva detto e nel suo Magistero la parola relativismo è presente. Anche Papa Francesco, sia pure in ottica e modo diversi, ne parla. La dittatura del relativismo ammorbidisce la fede”.
In questa fede “ fai da” te è giusto parlare con maggior incisività del peccato?
” Lo è. Dove diminuisce il senso del peccato, aumenta il disordine. Giusto e doveroso sottolineare la misericordia, ma occorre riconoscere che slegarla dal peccato non ha senso, la misericordia non è un lasciapassare”.
Immigrazione, occorre prudenza?
” Il problema non è solo chiudere le porte, ma saper ritrovare una identità cristiana. In ogni caso, la prudenza è necessaria e non guasta”.
Bruno Volpe