“Divorziati risposati civilmente e comunione? Evitare la logica del condannato per sempre nell’ottica della misericordia e del discernimento.” Lo dice in questa intervista Monsignor Giovanni Battista Pichierri, arcivescovo di Trani- Barletta- Bisceglie che da poco ha scritto una importantissima lettera pastorale dal titolo In cammino verso la pienezza dell’ amore. E’ un documento destinato a far parlare di sè che spiega ai sacerdoti diocesani il senso dell’ Amoris Laetitia di Papa Francesco e come comportarsi pastoralmente specialmente in tema divorziati risposati civilmente.
Eccellenza, perchè ha sentito la necessità di scrivere questa lettera?
“Per aiutare i miei sacerdoti a capire esattamente quello che voleva e vuole dire il Papa, lo spirito del suo documento. Ho voluto dare ai presbiteri una direzione su come comportarsi e muoversi. Il testo ha due parti: la prima illustrativa, la seconda sul discernimento”.
Nella Chiesa vi è un certo disorientamento. Il divorziato risposato civilmente può o non può accostarsi alla comunione?
” Abbiamo vissuto il Giubileo della misericordia. E allora sulla base appunto della misericordia occorre evitare per tutti, incluso il divorziato risposato civilmente, la logica del giudizio spietato e del condannato per sempre, dello scomunicato a vita”.
Che cosa intende dire?
” Che occorre guardare al caso per caso, esaminare persona per persona, guardando al bene dell’ ndividuo. Sia ben chiaro che la comunione non è un diritto, ma frutto di un lungo ed articolato percorso di conversione e sano discernimento nell’ ambito ecclesiale. Occorre dunque superare ogni forma di rigorismo e di massimalismo, valutando la singole posizioni e le differenti situazioni. Ho voluto appunto dare queste linee per evitare soluzioni fai da te ed ogni approssimazione”.
Insomma, è possibile per il divorziato risposato civilmente fare la comunione?
” Le ho risposto. Bisogna valutare caso per caso senza ritenere questi fratelli, che soffrono, condannati per sempre”.
Quattro cardinali ( il disagio in ambito ecclesiale esiste) hanno invitato il Papa a fare chiarezza sull’ Amoris Laetitia e sulla sua applicazione, condivide?
” E’ opportuno che si faccia chiarezza e penso che sia diritto dei cardinali e di ciascun fedele scrivere su aspetti dottrinali al Papa. Non ci vedo niente di male, quando è fatto per il bene della Chiesa “.
Bruno Volpe