“E’tempo di fatti. A chi sarà eletto al Parlamento Europeo chiediamo un impegno solenne e concreto per la Famiglia e per la Vita. Il vento in Europa cambierà anche attraverso il nostro Manifesto”: è la dichiarazione di Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso delle Famiglie di Verona e di Pro Vita & Famiglia, che hanno redatto un Manifesto per la Vita e la Famiglia che si vuole opporre alle derive antropologiche in atto. I candidati delle prossime elezioni Europee, che aderiscono ai punti proposti, potranno firmarlo e rinviarlo asegreteria@wcfverona.org, con foto allegata al momento della sottoscrizione, in modo che l’Associazione possa promuovere a più dei suoi 500.000 sostenitori, attraverso i suoi canali social sul web e tramite sito e stampa, i nomi dei futuri parlamentari europei vicini al manifesto pro family.
“In questa Europa troppo indifferente alla sorte dei deboli, chiediamo che i candidati al Parlamento Europeo rispettino tre punti fermi nella loro azione politica” hanno continuato i due organizzatori del Congresso di Verona.
“Primo: si contrasti in ogni modo la legalizzazione, la diffusione e l’agevolazione – hanno continuato Brandi e Coghe – della pratica dell’utero in affitto, sia dietro compenso che a titolo gratuito e che non venga in alcun modo promossa la legalizzazione dell’adozione dei bambini comprati o ottenuti all’estero tramite utero in affitto”.
“Secondo, – hanno proseguito – si faccia rispettare a ogni livello l’art 26/3 della DUDU: «I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli». No quindi all’indottrinamento gender nelle scuole. Terzo, si contrasti seriamente la sessualizzazione precoce dei bambini e degli adolescenti spesso veicolata dai media, dalle campagne marketing, nei programmi televisivi e anche dalla cosiddetta “educazione sessuale globale” nelle scuole, che ha conseguenze molto negative”.
“In ultimo, ma non meno importante – avvertono presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia – il candidato si impegni a promuovere a livello comunitario l’istituzione di uno specifico fondo ‘salva-famiglia’ per la natalità e i nuclei familiari numerosi e/o in difficoltà con modalità e procedure comuni negli Stati membri”.