“ Renzi parla di festa? Per noi la democrazia è in lutto”. Lo dice Filippo Savarese, portavoce nazionale di Generazione Famiglia, che commenta l’approvazione alla Camera della Cirinnà con il voto di fiducia.
Savarese, Renzi ha parlato di giorno di festa…
“ Beato lui. Io dico che la democrazia è in lutto, altro che celebrazione. E’ stato un giorno molto triste non solo per l’ approvazione di una legge sbagliata, cosa che per altro era ampiamente prevista. Parlo di giorno negativo, perchè mettendo la fiducia, il Governo Renzi ha ignorato, cosa che ormai fa sempre, le regola della democrazia”.
Perchè? Mettere la fiducia è previsto da regolamenti e dalla Costituzione…
“ Non discuto l’ aspetto formale, ma quello sostanziale. Su temi tanto sesibili e di coscienza non è pensabile ricorrere alla fiducia, seguendo la logica di partito e non quella della valutazione libera dei deputati. In questa maniera si bloccano il dibattito e la discusssione. Poco alla volta, il nostro paese sta scivolando verso una deriva antidemocratica e forse autoritaria, con un uomo solo al comando”.
Da che cosa, a suo giudizio, deriva la volontà di Renzi di correre tanto sulla Cirinnà a costo di perdere qualche consenso tra i cattolici?
“Dal fatto che il suo governo non risponde alla volontà del Parlamento e degli italiani, ma obbedisce a logiche e volontà imposte dall’ Europa, da Obama e dai poteri forti, dalle lobby e dalla grande finanza. I suoi punti di riferimento sono quelli. Prende ordini da loro e non ci sta da meravigliarsi che poco alla volta si arriverà a sdoganare anche la teoria del gender , cosa che nelle scuole sta avvenendo”.
E il Parlamento?
“ Visti i tanti voti di fiducia, direi che ha smarrito la sua dignità, di fatto ratifica le volontà di Renzi senza contraddittorio e senza alcun freno. Lo ribadisco: siano all’ uomo solo al comando. La democrazia è in serio pericolo, posto che in Italia da tempo non si vota più neanche per il Governo”.
Il Segretario generale della Cei, Monsignor Galatino ha bacchettato Renzi…
“Ha fatto bene. Tanti vescovi con libertà hanno fatto sentire la voce, ma, lo dico senza polemica, certe dichiarazioni sono arrivat forse un tantino tardi. Spero che i vescovi italiani, tanto partecipi e determinati nel referendum sulle trivelle, faranno la stessa cosa ad Ottobre per il referendum istituzionale”.
Che cosa farete?
“Diremo di no. Non abbiamo i finanziamenti di Renzi e la sua capacità economica oltre che tanta stampa, ma ci daremo da fare, ce ne ricorderemo, cominciando dalle imminenti amministrative”.
In che senso vi ricorderete?
“ Chiederemo di votare no al referendum costituzionale. Non è una vendetta, ma solo un atto di responsabilità al fine di ripristinare la democrazia che oggi è sospesa. Renzi è avvisato”.
Bruno Volpe