Il caso del cardinale Pell ha scosso i Sacri Palazzi. Una brutta storia da chiarire al più presto. Ma quello che è successo oggi, in un certo qual modo, lo aveva anticipato nel suo libro “Nel nome di Pietro” Francesca Immacolata Chaouqui, coinvolta nel caso Vatileaks. La Fede Quotidiana la ha intervistata.
Chaouqui, che cosa dimostra la storia del cardinale Pell?
” Che nel Vaticano vi erano e vi sono due fazioni opposte e confliggenti tra loro. Una è favorevole a Pell , un’altra lo detesta e lo combatte. Io sapevo di questa situazione e dei suoi precedenti australiani, ero a conoscenza del gravissimo problema che prima o dopo sarebbe esploso, mi riferisco al procedimento penale. Lo ho fatto presente a chi di dovere che era una mina vagante, ma non ho ricevuto attenzione, non mi hanno dato retta”.
Perchè ?
” Bisogna domandarlo a chi comanda . Maliziosamente si potrebbe pensare per dare a Pell una ulteriore protezione diplomatica”.
Ma Pell ha dichiarato che intende presentarsi in Australia per rispondere alle accuse…
” Ho molte riserve, ci crederò solo quando lo vedrò imbarcarsi sull’ aereo. Ho la sensazione che per una ragione o per l’altra, rimarrà qui, magari per evitarsi guai”.
Quella di Pell, se davvero il Vaticano era al corrente, non è sta una scelta indovinata…
” Per essere chiari. Il Papa ha fato una nomina sbagliata, perché era al corrente dei problemi di Pell, conosceva le carte. Quando Pell è stato nominato, tutti ne erano all’ oscuro, persino la Segreteria di Stato che non è stata consultata. Indubbiamente non era un obbligo farlo, ma una consuetudine certamente, una prassi consolidata che qui non è stata osservata”.
Che cosa significa?
” Che non è facile cambiare le cose in Vaticano e che almeno per la finanza, il Papa ha fallito, sin qui”.
Lei ha conosciuto Pell e vi ha lavorato affianco. Che idea ne ha ricavato?
” Ha gli occhi cattivi, un carattere impossibile ed arrogante. Fisicamente è un armadio, non un pretuccio di campagna”.
Qual è la sua impressione generale che deriva da questo caso?
” Il Vaticano è oggi allo sbando. Con tutti i suoi limiti e difetti, cento, ma cento volte meglio il cardinal Bertone alla Segreteria di Stato”.
Conferma il suo giudizio negativo sulla scelta di Pell?
” Una designazione incomprensibile. E’ stato un errore da parte del Papa e non solo quellp, penso a Balda. Da questo punto di vista occorre riconoscere che Ratzinger aveva molta più esperienza e ponderazione e conosceva meglio il governo curiale”.
Bruno Volpe
Una donna saggia. Una perdita per la primavera della chiesa dwl terzo millennio.