La Santa Sede ha chiesto a padre Stefano Manelli, fondatore dei Francescani dell’Immacolata, la restituzione di beni indebitamente sottratti per un valore complessivo di trenta milioni di euro. E’ quanto riporta oggi il Mattino, in un articolo a firma di Loredana Zarrella.
Secondo quanto riporta il quotidiano a Manelli è stato consegnato un decreto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, firmato dal prefetto João Braz de Aviz. Latori del documento, i commissari dell’Istituto dei Francescani dell’Immacolata, il salesiano don Sabino Ardito, per il ramo maschile, e Suor Noris Adriana Calzavara, per il ramo femminile. “Sarebbero quindici i giorni di tempo entro cui il frate 83enne dovrebbe far restituire tutto alla Santa Sede. Si tratta dei beni delle associazioni Missione dell’Immacolata di Frigento e della Missione del Cuore Immacolato di Benevento, per cui si è aperto un contenzioso anche presso il Tribunale di Avellino. Sotto accusa la sottrazione di beni ecclesiastici all’Istituto dei frati e delle suore dal saio grigio-celeste. Beni mobili e immobili, per 30 milioni, sotto i riflettori delle Fiamme Gialle” spiega il Mattino.
Nel decreto ingiuntivo consegnato a Manelli “anche il divieto di confessare le suore e la richiesta di non fare ostruzionismo alle azioni del commissariamento. Per tre anni sarebbe stato posto, inoltre, il blocco dell’ammissione di nuove vocazioni alle suore per impreparazione delle formatrici.”
Inoltre, “dopo il ricorso alla Segnatura Apostolica, da parte di alcune suore contro il commissariamento- ricorso che aveva depotenziato l’autorità della commissaria e delle sue collaboratrici – adesso si profila una riformulazione del decreto di commissariamento a firma del Santo Padre stesso in modo che il provvedimento risulti inappellabile, come fu per i frati nel 2013.” Secondo il Mattino sarebbero state troppe le inosservanze delle Superiori durante questo periodo di ricorso.
Alla fine tutte le accuse sono svanite per far posto alla richiesta dei soldi ai quali padre Manelli e gli altri frati francescani avevanorinunciato facendo voto di povertà assoluta, ma il S. Padre, nonostante abbia scelto proprio il nome di San Francesco per il proprio pontificato, evidentemente, no.
Ecco il vero volto di questo pontificato. Distruggere il sano e iniettare il male. Bravo Bergoglio, mentre si fanno disquisizioni se è veramente papa io dico che non è veramente neanche prete e neanche un fedele, ma un asservito al male.
” Per tre anni sarebbe stato posto, inoltre, il blocco dell’ammissione di nuove vocazioni alle suore per impreparazione delle formatrici.”
Come come come?
E noi che da quattro anni ci dobbiamo sorbire un papa che non conosce neanche il Catechismo della Chiesa cattolica, ma cosa dico, neanche l’ABC della nostra fede (andando avanti a colpi di slogan, sempre gli stessi) cosa dovremmo dire della sua PREPARAZIONE ???
Penso che se ne sappia poco, ma trovo infanganti le accuse contro il papa…. Sembra che L’istituto abbia subito mille scandali e segua una spiritualità poco sobria alienante tendente alla chiusura psicologica e al distacco della realtà umana… Una forma di settarismo insomma… Detto questo se le cose stanno così credo che le decisioni dei commissari stiano tutelando l’umanità e la fede. Purtroppo esistono delle realtà che proclamando alcune verità di fede inseriscono l’uomo in un contesto che se da un lato lo libera dall’altro lo sottomette ad una schiavitù perversa di separazione interiori mancanze di rispetto verso se stessi e la propria umanità. Credo che sia proprio questo io caso dei francescani dell’immacolata