La Procura di Avellino ha aperto un’indagine nei confronti di padre Stefano Manelli, uno dei fondatori dell’ordine dei Frati Francescani dell’Immacolata. Lo riporta Il Mattino. Il pm Adriano Del Bene, dopo aver sentito alcune testimonianze, ha iscritto il religioso ottantaduenne nel registro degli indagati.
Quello che gli viene contesto è il maltrattamento di alcuni componenti dell’Ordine ed episodi di molestie sessuali. Ricordiamo che qualche mese fa la Procura, attraverso il gip Fabrizio Ciccone, aveva fatto scattare il sequestro preventivo di beni di due gruppi laici dell’Ordine (“Associazione Missione dell’Immacolata” di Frigento e “Associazione Missione del Cuore Immacolato” di Benevento) per oltre 30 milioni di euro, subito dopo dissequestrati.
Alcune suore che hanno testimoniato hanno parlato di penitenze continue e comunitarie, “costrizione” a portare il cilicio e “frustate con chiodi appuntiti”. Alcune suore ascoltate hanno riferito di una presunta debolezza di Padre Manelli: “toccare il seno di alcune suore con la scusa di toccare la medaglia miracolosa che portiamo sul petto”. Nel corso dell’inchiesta sono da chiarire alcune testimonianze fatte da alcune suore relative a presunti “patti di sangue per firmare la devozione all’Istituto” e alla “commissione ai atti impuri all’interno di qualche istituto”.
Sono da ricordare, infine, alcune cose: le testimonianze raccolte sono state fornite da alcune suore fuoriuscite dall’Ordine; la Santa Sede, parallelamente alla giustizia civile, ha aperto una sua indagine interna all’ordine, commissariando nel 2013 il ramo maschile, in seguito quello femminile; padre Manelli ha più volte chiesto un colloquio a Papa Francesco per spiegare l’intera vicenda e non ha mai ostacolato il corso della giustizia civile.
Matteo Orlando