I vescovi di Francia hanno deciso di riconoscere “ufficialmente la responsabilità istituzionale della Chiesa e la dimensione sistemica degli abusi sessuali nella Chiesa”. Lo ha annunciato alla stampa direttamente il presidente della Conferenza episcopale francese, mons. Éric de Moulins-Beaufort. In un clima di “gravità”, “profondamente sconvolti e commossi”, i vescovi riuniti in assemblea plenaria a Lourdes si stanno confrontando con quanto è emerso nel Rapporto presentato ad ottobre dalla Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase), e questa mattina l’episcopato francese ha raggiunto un a prima tappa: “siamo tutti d’accordo nel riconoscere la responsabilità istituzionale della Chiesa rispetto alle violenze che hanno subito le persone vittime e riconoscere la dimensione sistemica di queste violenze, come fatti non solo compiuti da qualche individuo ma che sono stati resi possibili da un contesto generale, da una mentalità ed una serie di pratiche presenti all’interno della Chiesa che hanno permesso non solo che questi fatti accadessero ma che si ripetessero, impedendo che siano denunciati e sanzionati”, ha spiegato mons. Éric de Moulins-Beaufort che aggiunge: “Tale riconoscimento comporta un dovere di giustizia e riparazione. Siamo consapevoli che questo passaggio sia necessario per entrare in un cammino che ci permette oggi di chiedere perdono in verità”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, padre Hugues de Woillemont, segretario generale e portavoce della Cef, ha spiegato che “si tratta di ammettere una responsabilità della Chiesa come istituzione”, il riconoscimento cioè che non si è “semplicemente” di fronte ad “un fatto individuale e isolato” ma “è la Chiesa come istituzione che riconosce la sua responsabilità anche nella sua dimensione giuridica”. Punto questo che dovrà però essere precisato dai giuristi. Domani, sabato 6 novembre, sul sagrato della Basilica di Notre-Dame-du-Rosaire di Lourdes ci sarà, alle 10.30, “un gesto penitenziale” con un tempo dedicato alla preghiera per le vittime. A Parigi, il “Collettivo dalla Parola agli Atti”, si darà appuntamento sempre domani alle 14.30 a Parigi davanti alla sede della Conferenza episcopale francese in via de Breteuil, per un momento a “sostegno delle vittime delle violenze sessuali nella Chiesa cattolica”, e per chiedere ai vescovi le “4R”: “Riconoscimento, Responsabilità, Riparazione e Riforma”.
Riguardo a questa manifestazione, padre de Woillemont ha detto: “I vescovi in questi giorni sono a Lourdes e non a Parigi ma sappiamo che ci sono persone che desiderano manifestare. Queste persone saranno sempre accolte. Chiunque desidera incontrare i vescovi – ha assicurato il segretario generale della Cef – i vescovi sono disponibili a riceverli, ascoltare e parlare con loro, come hanno fatto i questi anni”. Oggi pomeriggio, a Lourdes, si uniranno alle discussioni sul Rapporto Ciase 130 invitati, tra laici, religiosi e religiose, preti, responsabili di associazioni e movimenti. Al centro dei lavori ci sono soprattutto le 45 Raccomandazioni contenute nel Rapporto Ciase. Il segretario generale ha detto che divise per tema, saranno tutte prese in considerazione, accolte e approfondite. Si tratta certamente “di una prima tappa di lavoro e studio, importante” che richiede però tempo. “Il lavoro dovrà continuare e continuerà”, ha detto de Woillemont. Secondo il rapporto Sauvé pubblicato il mese scorso, in Francia, dal 1950, sono state 216.000 le vittime di violenze sessuali quando erano minorenni da parte di religiosi. Cifra che raggiunge quota 330mila se si aggiungono le vittime di abusi commessi da operatori laici della Chiesa. Il rapporto stima intorno a 3.000 il numero di ‘predatori’ coinvolti in questi fatti negli ultimi 70 anni. (SIR)