In seguito alla pubblicazione del libro di Daniel Pittet, la Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia “condanna con la massima fermezza tutte le violenze sessuali sui minori, indipendentemente degli autori. Questo libro torna su gravi atti commessi da un frate cappuccino di nazionalità svizzera, avvenuti negli anni 1960-2005, principalmente in Svizzera, ma anche in Francia”.
Nella nota diffusa oggi, i religiosi apprezzano il tono “corretto” con cui Daniel Pittet fa memoria della sua infanzia e ricorda la denuncia dei fatti presso la Chiesa svizzera e l’Ordine dei Frati cappuccini. Da qui la dura condanna dei religiosi francesi a firma della presidente della Corref, suor Véronique Margron: “La leggerezza delle decisioni prese – sanzioni penali e decisioni canoniche – è inaccettabile oggi e non può che apparire assolutamente inadeguata a tale abuso”.
Il Corref ricorda che oggi “la vigilanza deve essere una priorità per la nostra società e per i nostri istituti. In diverse occasioni, abbiamo invitato i superiori e le superiori a prendere la misura delle loro responsabilità per gli atti di pedofilia e i loro autori. Abbiamo anche ricordato l’importanza della formazione dei religiosi e delle religiose in materia di affettività e sessualità, oltre alla necessità di stabilire rigidi protocolli”.
“Di fronte all’orrore di tali misfatti che provocano una immensa tristezza e rabbia”, la Corref pensa “soprattutto alle vittime e alle loro famiglie, le cui vite sono state così profondamente segnate”: “Davanti alla violenza, alla menzogna e al male sofferto, vorremmo con umiltà ripetere a ciascuno tutta la nostra prossimità, il nostro sostegno e la nostra compassione”. (SIR)